Per rispondere alle tante domande sull’utilizzo del plasma iperimmune per contrastare il Sars-CoV-2, il Centro Nazionale Sangue ha pubblicato sul proprio sito on line le nuove Faq, in cui viene spiegato, tra le altre cose e con dettagli tecnici, a cosa serve, a che punto è la raccolta in Italia e come, dove e chi può donarlo.
La terapia con plasma da soggetti convalescenti, si legge sul sito, prevede il prelievo da persone guarite dal Covid-19 (il candidato donatore deve avere determinati requisiti per la trasfusione) e la sua successiva somministrazione a pazienti con infezione in atto.
A decidere sull’idoneità sarà il medico responsabile della selezione del donatore. Alla domanda se la terapia è efficace contro il Sars-CoV-2, si risponde che il plasma da soggetti convalescenti è stato utilizzato in un recente passato durante altre epidemie di Sars nel 2002 ed Ebola nel 2015 ma “al momento non ci sono evidenze scientifiche conclusive sull’efficacia e la sicurezza di questa terapia e pertanto essa è da considerarsi al momento sperimentale”.
Nel rilevare che “la trasfusione di plasma iperimmune non è priva di rischi”, Il Centro nazionale sangue spiega che nel suo monitoraggio periodico aggiornato al 19 novembre, ha censito 4.325 sub-unità di plasma iperimmune donato da pazienti guariti dal Covid-19, raccolto da 134 servizi trasfusionali distribuiti su tutto il territorio nazionale.
La cifra comprende sia le unità di plasma di cui è stato verificato il ‘titolo’, la quantità cioè di anticorpi neutralizzanti presenti, sia quelle su cui questo tipo di analisi verrà effettuata nel momento dell’utilizzo. Viene anche spiegato perchè non si titolano tutte le sacche, e che per donare il plasma iperimmune “non prevede procedure peculiari, e può essere effettuata in tutte le strutture che già sono predisposte per la normale donazione di plasma”.
In Italia, si legge ancora nelle Faq, il plasma iperimmune è raccolto presso i Servizi Trasfusionali distribuiti su tutto il territorio nazionale. Chi vuole donare plasma iperimmune può riferirsi alla Struttura di Coordinamento per le attività trasfusionali della propria Regione per conoscere presso quali Servizi trasfusionali effettuare la donazione. Sul sito c’è un elenco “indicativo e in continuo aggiornamento”.