Etica e Ricerca scientifica sono stati i protagonisti indiscussi dell’incontro di oggi presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) dove, la Commissione per l’Etica della Ricerca e la Bioetica del CNR – rappresentata dal Presidente Luigi Nicolais e dal coordinatore del Comitato Cinzia Caporale – ha presentato i risultati dell’ultimo biennio e le linee guida per garantire la qualità stessa della ricerca e per contribuire ad accrescere la reputazione e l’immagine pubblica della scienza.
La Commissione per l’Etica della Ricerca e la Bioetica del CNR, nata nel 2009, è un organismo indipendente istituito dal Presidente con funzioni di consulenza per l’Ente in materia di etica della ricerca, bioetica e biodiritto. È la prima Commissione istituita in Italia con competenze nel settore dell’integrità nella ricerca (research integrity), con un mandato istituzionale e procedure di garanzia per la trattazione di condotte scorrette nella ricerca (scientific misconduct) nonché con funzioni di valutazione etica e approvazione di progetti di ricerca in tutti gli ambiti e settori disciplinari tranne che per le sperimentazioni cliniche, al punto di essere divenuta un punto di riferimento anche per altre istituzioni.
Oltre al supporto per l’analisi dei profili etici delle proposte progettuali, la Commissione si occupa anche della consulenza per le criticità etiche emergenti nelle attività di ricerca e della consulenza giuridica: biodiritto (moduli consenso informato, biobanche, privacy, gestione dei dati, sicurezza, cellule staminali e sperimentazione animale).
L’etica nella ricerca è una delle priorità della programmazione dell’Unione Europea per la costruzione di un’area comune di eccellenza scientifica e, la definizione di buone regole di condotta per la ricerca scientifica, è diventata di sempre maggiore interesse e rilevanza a livello internazionale e, ultimamente, anche in Italia anche per recenti casi di cronaca relativi a frodi scientifiche nella pubblicazione delle ricerche. La Commissione ha quindi prodotto le “Linee guida per l’integrità nella ricerca”, il primo documento nazionale che affronta la tematica in modo ampio e articolato, fornendo chiare e specifiche indicazioni a quanti operano nel campo della ricerca. In questo panorama, attraverso la Commissione, il CNR è presente nelle istituzioni e organizzazioni internazionali che si occupano di integrità nella ricerca.
Dignità, Responsabilità, Equità, Correttezza e Diligenza, i principi da seguire per assicurare la research integrity, riportati nelle linee guida presentate oggi dalla Commissione. L’applicazione di tali principi e dei valori insieme al pieno rispetto della deontologia e degli standard professionali sono a garanzia della qualità stessa del lavoro scientifico. Tali Linee guida rappresentano il primo documento italiano di questo genere in materia. Sono innovative pur mantenendo una coerenza con i documenti analoghi di carattere internazionale o vigenti nei migliori centri di ricerca nel mondo. Si presentano come uno strumento ben articolato e dettagliato sia di condotte positive, che promuovono la scienza e l’integrità nella ricerca che di condotte scorrette, in grado di compromettere la qualità della ricerca.
La frequenza delle frodi scientifiche, purtroppo, rappresenta un dato volatile, diverso da Paese a Paese e sembra essere in aumento. Fabbricazione, falsificazione dei dati o dei risultati, abuso dei dati, queste alcune delle condotte eticamente e professionalmente scorrette elencate nelle linee guida.
Nel biennio 2014-2015, nell’ambito di una presunta condotta scorretta, la commissione ha ricevuto 8 segnalazioni complessive per un totale di 98 articoli scientifici. I problemi più comunemente riportati riguardavano: falsificazione/fabbricazione di dati, compresa la manipolazioni di immagini; plagio; scorretta attribuzione di paternità degli articoli e scorretta conservazione dei dati originali. Diciassette casi sono stati valutati e ne è stata riconosciuta una condotta scorretta, e 61 casi sono ancora in esame.
Tra le attività della Commissione rientra anche quella di indicare norme e prescrizioni etiche relative a specifiche attività di ricerca il cui ambito di indagine è, di per sé, particolarmente delicato e problematico. Uno dei primi settori di attenzione è la ricerca dedicata alla tutela del patrimonio artistico e culturale spesso minacciato da conflitti locali e da attacchi terroristici, come accaduto nei recenti attacchi distruttivi operati dal terrorismo internazionale verso i beni culturali in vari territori del mondo. La Commissione ha dedicato al tema un gruppo di lavoro, coordinato dal Consigliere per i beni culturali del Presidente della Repubblica Louis Godart e a cui ha collaborato il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Il “Codice etico e deontologico per i ricercatori che operano nel campo dei beni e delle attività culturali”, elaborato dalla Commissione, pone al centro della riflessione la figura del ricercatore che rappresenta
spesso lo snodo fondamentale nel mercato delle opere d’arte e che può avere un ruolo nel contrasto delle attività illecite.
inoltre altre attività riguardano l’elaborazione di un codice di condotta per i ricercatori nel campo delle scienze sociali e umane (ad esempio, nella ricerca in economia) e un documento di orientamento in tema di Dual Use, ovvero dei metodi di ricerca, conoscenze o tecniche che potrebbero trovare applicazione sia in campo civile sia militare nonché, potenzialmente, per scopi terroristici.