(Reuters Health) – Il vaccino contro la polmonite è consigliato per gli anziani, ma la precauzione potrebbe rivelarsi utile anche per chi soffre di celiachia, indipendentemente dall’età. Lo suggerisce uno studio inglese pubblicato su Alimentary Pharmacology and Therapeutics. Nonostante abbiano un rischio maggiore di contrarre la polmonite, infatti, solo un quarto circa dei celiaci si immunizza dopo aver ricevuto la diagnosi della malattia intestinale, spiegano gli autori del lavoro.
Lo studio
Per valutare il legame tra polmonite e celiachia, i ricercatori hanno utilizzato i dati su pazienti inglesi raccolti tra il 1997 e il 2011: 9.803 con celiachia e un gruppo di controllo di 101.755 persone senza la patologia.
In generale, le persone avevano tassi simili di polmonite, indipendentemente dalla presenza della celiachia: gli esperti hanno registrato 3,42 casi ogni 1.000 persone all’anno tra i celiaci e 3,12 ogni 1.000 all’anno tra quelli senza la condizione.
Ma tra le persone sotto i 65 anni con una diagnosi di celiachia, quelli che non si sono sottoposti a vaccino contro la polmonite hanno avuto il 28% di probabilità in più di contrarre la patologia del sistema respiratorio rispetto a quelli che erano stati vaccinati, riportano i ricercatori. Le persone sotto i 65 affette da celiachia hanno avuto anche il 7% di probabilità in più di contrarre la polmonite rispetto alle controparti senza la malattia.
Solo le persone sotto i 65 anni hanno mostrato un più alto rischio di polmonite, probabilmente perché l’età avanzata è un fattore di rischio maggiore per la polmonite rispetto alla celiachia, ha ipotizzato il gruppo di studio.
Solo circa il 37% dei pazienti celiaci ha fatto un vaccino contro la polmonite e solo il 26% lo ha fatto dopo la diagnosi. Nelle persone affette da celiachia, il sistema immunitario attacca e danneggia l’intestino quando viene consumata la proteina del glutine contenuta nel frumento, nell’orzo o nella segale. La Celiac Disease Foundation stima che una persona su 100 nel mondo soffra di questa condizione.
La milza responsabile dell’aumento del rischio
Colin Crooks, uno degli autori dello studio, ha offerto una possibile spiegazione del motivo per cui i celiaci sarebbero a maggior rischio di polmonite: “Ci sono alcune evidenze che in alcuni pazienti con celiachia non trattata la milza non funziona così bene, ma si tratta di un organo importante nella lotta contro alcune infezioni”, spiega il ricercatore dell’Università di Nottingham,il quae ha osservato che quando le persone con celiachia iniziano una dieta priva di glutine, la funzionalità della milza inizia a migliorare e può aiutare a combattere le infezioni.
La celiachia può causare problemi alla milza fino a un terzo dei pazienti e queste persone possono essere più a rischio di infezioni, aggiunge Shamez Ladhani del Public Health England di Londra, che non è stato coinvolto nello studio. “È importante che i celiaci discutano il rischio con il proprio medico e valutino azioni appropriate per ridurlo. Queste possono includere la vaccinazione, non solo contro la malattia pneumococcica, ma anche contro altri batteri e virus, come quella contro l’influenza – osserva Ladhani – Sottoporsi a vaccino anti-influenzale può anche aiutare a proteggere dalle infezioni batteriche come la polmonite”.
Ladhani raccomanda inoltre ai pazienti con problemi di milza di fare il vaccino contro l’influenza ogni anno e quello contro la polmonite ogni cinque. “La polmonite batterica può essere grave, ma può essere trattata con antibiotici comuni. È importante che le persone affette da celiachia, consultino un medico non appena avvertono malessere con febbre o sintomi respiratori”, conclude Ladhani.
Fonte: Alimentary Pharmacology and Therapeutics
Madeline Kennedy
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)