Un team del Dana-Farber Cancer Institute ha evidenziato il “ruolo di comando” svolto da un gruppo specializzato di proteine nel nucleo delle nostre cellule, il complesso mSWI/SNF o BAF, sia nell’attivare le cellule T ad attaccare quelle tumorali, sia a portare ad ’esaurimento’ queste cellule immunitarie.
Lo studio, pubblicato da Molecular Cell, suggerisce che colpendo alcuni di questi complessi, con tecnologie di editing genetico come la CRISPR o con farmaci mirati, si potrebbe ridurre il fenomeno di ‘esaurimento’ delle cellule T e far sì che la loro capacità di difesa sia attiva il tempo sufficiente per essere efficace contro il cancro.
Le terapie CAR-T hanno aperto una nuova era nel trattamento dei tumori, soprattutto quelli ematologici. Tuttavia questi trattamenti vanno incontro a un fenomeno che porta a un drastico ‘esaurimento’ della capacità di combattere il tumore. Questo meccanismo, secondo ricerche condotte negli ultimi anni, non sarebbe controllato da un singolo gene, ma appunto dal coordinamento di molti geni.
I complessi mSWI/SNF sono grandi ‘macchine’ molecolari che scivolano lungo il genoma come i cursori lungo un testo scritto al computer e nel punto in cui si fermano, possono aprire la catena del DNA attivando i geni, mentre quando scompaiono il DNA si richiude, spegnendo i geni.
Fonte: Molecular Cell 2023