Un circolo vizioso inarrestabile che miete vittime e continuerà a farlo se non ci sarà un’inversione di tendenza. Se il riscaldamento globale continuerà a salire, aumenteranno anche le cosiddette ondate di colare che faranno sempre più vittime. Per questo è di fondamentale importanza rispettare l’accordo di Parigi sul clima che impone di mantenere l’incremento di temperatura globale entro 1,5-2 gradi. A fare il punto è Antonio Gasparrini, della London School of Hygiene & Tropical Medicine e coautore di un lavoro pubblicato su Climatic Change, uno dei primi a valutare l’effetto diretto dell’aumento della temperatura del pianeta sulla salute umana.
Gli effetti più forti si registrerebbero nei Paesi del Sud, Italia compresa. Ad esempio, con l’attuale trend verso un aumento di 3 gradi, il nostro Paese andrebbe incontro a un incremento del 3,05% delle morti per ondate di calore, con un impatto forte da un punto di vista sanitario, spiega l’esperto.
I ricercatori hanno simulato diversi scenari di incremento delle temperature dovute all’attività umana, che includono sia gli obiettivi fissati nell’accordo di Parigi (1,5-2 gradi) che scenari più estremi di riscaldamento globale (3-4 gradi). Dallo studio è emerso che temperature più alte di 3-4 gradi comportano un aumento della mortalità netta che varia da un minimo dello 0,73% a un massimo di 8,86% a seconda delle diverse regioni del mondo.
Nel nostro Paese, l’aumento in questi scenari è tra 1,85% e 4,07%, e anche rispettando il target di 2 gradi la mortalità netta aumenterebbe dello 0,70%. Con un aumento di 2 gradi rispetto all’optimum di 1,5 gradi si avrebbe ancora un aumento della mortalità da un minimo dello 0,19% a un massimo dello 0,72%, specie nei paesi tropicali.
“Dal nostro studio – spiega – si vede che ha un senso sforzarci di adottare politiche aggressive per puntare a mantenere l’aumento sotto 1,5 gradi, specie per i Paesi tropicali (che sono quelli anche a più alta densità di popolazione). Nella attuale situazione di emissioni di gas serra e senza l’attuazione di politiche più serie di quelle oggi in vigore andremo verso un aumento di 3 gradi. Attenersi ai limiti dell’accordo di Parigi – conclude – è essenziale per evitare un aumento di mortalità importante, e il nostro paese non fa eccezione”.