Catturare le cellule tumorali in circolazione nel sangue, prima ancora che diano origine a una metastasi vera e proprio: un traguardo fino ad oggi impossibile, ma ora più realistico grazie alle biocalamite capaci di attirare le cellule malate per ridurne la presenza nell’organismo. A realizzarle è stato un gruppo di ricercatori della Northwestern University di Chicago, guidato da Lonnie Shea che le ha sperimentate su topi.
Descritta su Nature Communications, la tecnica promette di diventare una futura arma per evitare le recidive o per rallentare la progressione del cancro. Da tempo si cercava di rilevare la presenza delle cellule tumorali che rimangono a lungo in circolazione nel sangue prima di colonizzare altri organi. Ma finora tutti i tentativi di intercettarle si sono rivelati infruttuosi. Ora, per la prima volta, diventa possibile catturare queste cellule grazie ad una tecnica che combina biomateriali e immagini ricavate con la tomografia a spettroscopia ottica.
I ricercatori hanno impiantato delle minuscole impalcature di biomateriali modificate in modo da legarsi alle cellule immunitarie. Si sono formate così delle vere e proprie calamite molecolari capaci di intercettare le tumorali in circolazione. I test condotti sui topi hanno dimostrato che, a quasi un mese dall’impianto, le bioimpalcature avevano funzionato, catturando le cellule tumorali e riducendo quelle in circolazione nel sangue. Inoltre, le cellule catturate possono anche essere prelevate dalle bioimpalcature e analizzate per mettere a punto terapie personalizzate.