Da padre in figlio, di generazione in generazione. Se mamma o papà eccellono in matematica così sarà per i loro bambini. A rivelarlo è una ricerca dell’Università di Pittsburgh, pubblicata su Developmental Science.
La ricerca
Gli studiosi hanno esaminato 54 bambini da cinque a otto anni di età, e 51 genitori, 46 madri e cinque padri. Le abilità in matematica sono state stabilite utilizzando il Woodcock-Johnson III Tests of Achievement, un test apposito. In più, i bambini hanno completato altri tre test progettati per misurare le loro capacità nei calcoli matematici e nel richiamare alla mente i numeri di base. I genitori, invece, hanno compilato un test aggiuntivo sull’abilità e la scioltezza nel risolvere quesiti matematici.
Dai risultati è emerso un trasferimento netto di abilità matematiche da genitore a figlio, in particolare in alcune aree chiave, come ad esempio il senso intuitivo dei numeri, cioè quella capacità che ci porta subito a dire che 20 oggetti sono più di 10. “Crediamo che il rapporto tra le capacità in matematica di un genitore e quelle di un bambino possa essere una combinazione di trasmissione ereditaria e fattori di tipo ambientale -spiega Melissa E. Libertus, una delle autrici della ricerca- siamo ansiosi di svolgere ulteriori studi che esamineranno in modo esplicito il grado in cui i genitori passano tratti genetici chiave e creano un ambiente in casa che favorisce apprendimento”.