Vivere vicino ad aree caratterizzate da un traffico congestionato potrebbe essere collegato a una riduzione del peso alla nascita, quantificata in nove grammi da un team della Boston University School of Public Health. I risultati della ricerca sono stati pubblicati da Science Advances.
Lo studio ha registrato una solida associazione tra ritardi nel traffico e una riduzione di nove grammi del peso alla nascita tra i neonati i cui genitori risiedono in aree a traffico intenso. Secondo gli autori, più di 11 milioni di persone vivono entro 150 metri da un’autostrada o da una strada a traffico intenso e lo studio ha mostrato che fino a 1,3 milioni di donne in gravidanza, pari al 27% dei bambini americani, può essere esposto al traffico congestionato ogni anno.
Il team ha deciso di esaminare il possibile collegamento tra congestione del traffico e basso peso alla nascita dal momento che il traffico intenso può causare conseguenze immediate e a lungo termine, come difficoltà a respirare, malattia cardiovascolare, alterazione cognitiva e morte prematura.
I ricercatori hanno usato quasi 580 mila certificati di nascita dal Texas, confrontandoli con i livelli di congestione del traffico valutati attraverso dati forniti da veicoli connessi e device che registrano i volumi di traffico e la velocità dei mezzi in circolazione.
Dopo aver ‘aggiustato’ i dati in base a livelli di inquinamento ambientale, rumore dei veicoli e altri fattori ambientali, è emerso che le madri in gravidanza che vivevano più vicino ad autostrade ed a strade a traffico sostenuto subivano un impatto sul peso alla nascita del neonato. E sebbene, come riferiscono gli stessi autori, nove grammi sia una quantità relativamente piccola, questi risultati hanno importanti implicazioni per la popolazione e lo stato di salute generale.
Fonte: Science Advances 2022