(Reuters Health) – Secondo una nuova ricerca pubblicata da Pediatrics, un programma di intervento sullo sviluppo rivolto a bambini nati molto prematuri e ai loro genitori, pur producendo pochi effetti a lungo termine sullo sviluppo neurologico dei piccoli, può migliorare la salute mentale dei genitori. “I problemi di salute mentale dei genitori possono avere un effetto negativo sullo sviluppo e la salute mentale dei bambini nati pretermine”, dice Alicia Spittle dell’Università di Melbourne di Victoria, Australia, autrice principale dello studio. Circa la metà dei piccoli nati con molto anticipo presentano problemi neurologici e comportamentali a lungo termine, mentre i loro genitori sono esposti a un maggior rischio di ansia e depressione.
Lo studio
I ricercatori hanno seguito 100 bambini nati prima della 30° settimana di gestazione, assegnati casualmente a ricevere un intervento fatto di nove visite a domicilio nel primo anno di vita o le cure previste dai protocolli. L’intervento si focalizzava sullo sviluppo del piccolo, sulla salute mentale dei genitori e sul rapporto genitori-figli. All’età di otto anni, i 47 bambini che avevano ricevuto le visite domiciliari presentavano meno difficoltà nello studio della matematica rispetto ai 53 soggetti del gruppo di controllo, ma non vi erano ulteriori differenze negli esiti di sviluppo tra i due gruppi. I genitori nel gruppo delle visitre domiciliari mostravano meno sintomi di depressione e minori probabilità di avere una depressione da lieve a severa (odds ratio 0,14). Il 20% dei genitori di questo gruppo era ansioso e il 5% depresso. Questi tassi di depressione e ansia risultavano simili a quelli dei genitori di bambini nati a termine, osservano gli autori. Nonostante la mancanza di chiari benefici per i bambini, concludono gli atutori, il risultato di una migliore salute mentale per i genitori è “clinicamente importante” e “ha il potenziale per supportare la qualità della vita di genitori e figli e di essere efficace nel tempo”.
Fonte: Pediatrics 2016
Reuters Staff
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)