Uno studio pubblicato su Nature Medicine evidenzia che nell’intestino di bimbi di un mese sono già presenti batteri in grado di predisporre o meno alla comparsa di allergie e asma. D fatto negli ultimi decenni, la diffusione di asma e allergie è aumentata a ritmi velocissimi. Recenti studi hanno dimostrato che l’esposizione precoce ad alcuni microbi trasmessi tramite parto naturale e allattamento possono ridurne il rischio, mentre l’assunzione precoce di antibiotici e il vivere in ambienti troppo asettici, predispone.
Lo studio
I ricercatori della University of California-San Francisco (UCSF) hanno studiato, attraverso un’analisi delle feci, i microbi intestinali di 130 bimbi di un mese di età. Nel successivo follow-up a 2 e 4 anni, 11 bambini avevano tre volte il rischio di sviluppare allergie e asma, rispetto agli altri. A questo gruppo mancavano alcuno normali batteri intestinali, mentre avevano livelli più elevati di alcune specie fungine.
I neonati con microbioma sano invece avevano una gamma di molecole, prodotte dal metabolismo dei batteri, che sono risultate nutrire le cellule immunitarie T-regolatorie e quindi in grado di mantenere il sistema immunitario sotto controllo. La mancanza di queste molecole porta a un sistema immunitario iperattivo, e di conseguenza un’infiammazione cronica dei polmoni. Interventi in fase precoce, secondo i ricercatori, eviterebbero che la malattia si sviluppi in futuro. Il team ha scoperto, inoltre, che i maschi sono più propensi ad avere un microbioma ad alto rischio.