(Reuters Health) – Secondo uno studio retrospettivo condotto in Corea del Sud, l’intervento di espansione sfinterica della laringoplastica (ESP) potrebbe essere un’opzione chirurgica utile in alcuni pazienti con apnea ostruttiva del sonno .
Nel lavoro pubblicato online da JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery, Hyun Jik Kim e colleghi, del Seoul National University College of Medicine, osservano che nei pazienti con OSA che tornano a russare o ad avere apnee dopo l’intervento chirurgico è presente una maggiore collassabilità delle pareti faringee laterali.
La tecnica ESP è stata utilizzata per correggere il collasso delle pareti faringee laterali e il team ha cercato di valutare la sua utilità clinica in associazione ad altre procedure chirurgiche nei soggetti con OSA.
Lo studio
I ricercatori hanno studiato i dati relativi a 63 pazienti con OSA moderata o grave che hanno ricevuto diagnosi di collasso delle pareti laterali della faringe tramite un’endoscopia eseguita durante un sonno indotto con farmaci.
I pazienti, tra il 2015 e il 2016, sono stati sottoposti a un’ESP associata a tonsillectomia, uvuloplastica o chirurgia nasale.
L’indice di apnea-ipopnea (AHI) medio al basale è risultato di 35,5 in tutto il gruppo, mentre dopo sei mesi dall’intervento si è significativamente ridotto a 17,3.
Inoltre, è stato osservato un corrispondente aumento nella saturazione dell’ossigeno dal 78,2% all’86,4%.
Sulla base di una soglia arbitraria di una riduzione del 50% dell’indice di pnea-ipopnea insieme a un indice inferiore a 20, “il numero dei rispondenti è stato 42, per un tasso di successo della chirurgia (tra cui l’ESP) del 67% in pazienti con OSA e collasso delle pareti faringee laterali”. Il tasso di complicanze post-operatorie “è stato minimo”.
Le conclusioni
Nonostante l’apparente successo dell’approccio, i ricercatori avvertono che “servono ulteriori ricerche, tra cui studi clinici randomizzati con gruppi di controllo adeguati, per trarre conclusioni definitive sulle indicazioni appropriate e l’efficacia dell’intervento di ESP”.
Secondo, James A. Rowley dell’Harper University Hospital di Detroit, primario del reparto di medicina del sonno e cure polmonari/di terapia intensiva, “questi studio indica che espansione sfinterica della laringoplastica potrebbe essere una tecnica chirurgica promettente per ridurre la gravità delle apnee notturne. Inoltre, ha prodotto miglioramenti nella saturazione dell’ossigeno di notte e nell’eccessiva sonnolenza diurna”.
“Tuttavia – aggiunge Rowley, non coinvolto nello studio – ’intervento chirurgico è stato eseguito su un gruppo di pazienti altamente selezionato che presentava specifiche evidenze di collasso delle vie aeree durante la visualizzazione pre-operatoria delle alte vie aeree da parte di un chirurgo di otorinolaringoiatria. Pertanto, questa procedura chirurgica non è per il paziente medio che soffre di apnea notturna”.
Fonte: JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery
David Douglas
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)