Si chiama pseudouridimicina e potrebbe rivoluzionare l’antibiotico resistenza. E’ un antibiotico individuato in un campione di suolo raccolto in Italia capace di attaccare anche qui batteri attualmente resistenti ai farmaci oggi in uso. La paternità della scoperta va divisa tra America e Italia, tra Rutgers University-New Brunswick e Università di Milano e, per il nostro Paese, si deve a Stefano Donadio, CEO di NAICONS.
La sperimentazione
C’è urgente bisogno di nuovi antibiotici capaci di neutralizzare batteri che sono divenuti resistenti ai farmaci oggi in uso. La pseudouridimicina è stata isolata da un microbo a sua volta isolato da campioni di suolo raccolti in Italia. Ha un meccanismo d’azione ‘nuovo’ e per questo è in grado di bypassare le resistenze a altri antibiotici. Si tratta infatti di una molecola che si appiccica e blocca (in un punto diverso e nuovo) un enzima vitale per i batteri patogeni (l’enzima Rna polimerasi che ‘copia’ il codice genetico per consentire la sintesi di proteine).
Il suo meccanismo d’azione, spiegato sulle pagine di Cell, rende anche molto difficile che i batteri divengano resistenti ad esso per cui la molecola sembra particolarmente promettente anche a lungo termine. Nei test in provetta e su topolini la pseudouridimicina si è dimostrata in grado di bloccare pericolose infezioni batteriche. Il suo meccanismo d’azione è simile a quello di rivoluzionari antivirali che hanno cambiato la cura di Aids e epatite.
Analogamente, spiega Donadio, la pseudouridimicina potrebbe trasformare la cura di molte infezioni batteriche. “Inoltre – conclude – la scoperta evidenzia l’importanza di prodotti della natura nel fornire nuovi antibiotici; infatti i microbi (in questo caso del suolo) hanno avuto a disposizione miliardi di anni per creare ‘armi chimiche’ per uccidere altri microbi”.