(Reuters Health) – Uno studio britannico, pubblicato su Nature, ha scoperto come alcuni batteri resistenti ai farmaci riescano a costruire e mantenere una barriera difensiva. Il lavoro potrebbe aprire la strada alla possibilità di sviluppare nuovi farmaci capaci di attraversare questa barriera ed eliminare i“superbatteri”, spesso letali. Nelle ultime decadi, i batteri resistenti a molteplici farmaci, come lo Stafilococco aureo resistente alla meticillina (MRSA) oppure il Clostridium difficile, sono cresciuti fino a diventare una minaccia per la salute mondiale, mentre i sottotipi resistenti delle infezioni come tubercolosi e gonorrea sono diventati impossibili da trattare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme: molti antibiotici potrebbero diventare inutili in questo secolo, lasciando i pazienti vulnerabili alle infezioni letali e minacciando il futuro della medicina.
Lo studio, apparso su Nature il 22 febbraio, sostiene che conoscere il meccanismo che i batteri utilizzano per mantenere attive le loro difese aiuti gli scienziati a risolvere il problema della resistenza agli antibiotici, dal momento che i nuovi trattamenti potrebbero essere progettati per ridurre quelle difese piuttosto che attaccare direttamente il batterio. Questo significa che nel futuro, i batteri potrebbero non sviluppare affatto la resistenza ai farmaci, hanno dichiarato.
I risultati dello studio
Il team guidato da Changjiang Dong, professore della Britain’s University of East Anglia, ha utilizzato un macchinario chiamato Diamond Light Source (microscopio che produce un fascio di luce 10 miliardi di volte più luminosa del Sole) per studiare nei dettagli più piccoli i batteri Gram negativi. I batteri Gram negativi sono particolarmente resistenti agli antibiotici perché le loro cellule hanno una membrana esterna impermeabile costituita da lipidi, che agisce come una barriera difensiva contro gli attacchi del sistema immunitario e contro i farmaci antibiotici.
Il team di Dong ha osservato la membrana difensiva e scoperto che è costruita e mantenuta da quello che hanno descritto come una macchina che assembla dei grandi beta-fogli (BAM, i beta-fogli sono un tipo di struttura secondaria delle proteine) che contiene cinque sub-unità chiamate BamA, BamB, BamC, BamD e BamE. Hanno poi scoperto come funzionano queste cinque sub-unità con il fine di costruire e mantenere la membrana della cellula e, soprattutto, hanno scoperto come interrompere questo meccanismo. “La BAM è responsabile delle costruzione delle ‘porte’ nella membrana cellulare”, ha spiegato Dong. “Impedire alla BAM di costruire i punti semipermeabili della membrana porterebbe il batterio a morire”. Lo studio ha scoperto che la subunità BamA, che si trova nella membrana esterna ed è esposta al lato esterno del batterio, è un componente fondamentale del meccanismi, e questo la rende un importante obiettivo per i nuovi farmaci” ha detto il team del dottor Dong.
Fonte: Nature
Kate Kelland
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)