Donne incinte, malati cronici e ragazze under 35. Sono le vittime dell’ansia, un problema tanto comune quanto sottovalutato che, nell’Unione Europea, colpisce circa 60 milioni di persone. A confermare il dato è una revisione di ben 48 studi condotta dai ricercatori dell’Università di Cambridge e pubblicata sulla rivista scientifica Brain and Behavior.
I sintomi
Preoccupazione, paura e disagio che persistono per lungo tempo e possono diventare travolgenti, sensazioni fisiche come pressione del sangue che aumenta, nausea e sonno interrotto sono comuni sintomi di un problema a cui, sottolineano gli autori, “dovrebbe essere data maggiore attenzione, perché è più comune di quanto si pensi” e “può rendere la vita estremamente difficile”.
Colpisce in media 4 persone su 100, ma è molto più frequente in alcuni Paesi.
Nell’America del nord il problema riguarda ben l’8% della popolazione, mentre in Asia solo il 3%. A livello globale, le donne risultano avere due volte in più la probabilità di sperimentarla rispetto agli uomini, specie se in attesa di un bebè o subito dopo la sua nascita. Ma a rischio sono i malati cronici: ad esempio, il 32% delle persone con sclerosi multipla hanno un disturbo d’ansia e circa il 20% dei pazienti affetti da cancro. Mentre il problema risulta riguardare meno alcune popolazioni, come le culture indigene, ma anche tossicodipendenti e prostitute. Evitare troppa caffeina, nicotina e alcol, fare esercizio fisico regolare sono un aiuto importante, cosi’ come un percorso di sostegno psicologico.