Promozione dell’endocrinologica con iniziative di informazione e comunicazione destinate ai medici di medicina generale, ai pediatri e alla popolazione generale, nell’ottica di una politica di prevenzione che e’ ”la sola in grado di far risparmiare sofferenze ai pazienti e costi al Servizio Sanitario Nazionale”. E’ con questo obiettivo che inizia il mandato di Andrea Lenzi come presidente della Societa’ Italiana di Endocrinologia (Sie): il passaggio di consegne al presidente neo eletto e’ avvenuto a Taormina, in occasione del 30/mo Congresso nazionale della Societa’.
”L’endocrinologo del terzo millennio deve essere inteso oggi come il perfetto connubio tra il medico generalista e il medico internista – afferma Lenzi, Direttore del Dipartimento di Fisiopatologia Medica all’Universita’ Sapienza di Roma e presidente eletto SIE per i prossimi quattro anni – ci si dovrebbe rivolgere a questo specialista tutte le volte che si avverte qualcosa di diverso dallo standard delle funzioni del proprio organismo. Un controllo ormonale e’ d’obbligo specie tra i 30 e i 40 anni, se non si e’ fatto prima, e puo’ cambiare in meglio la qualita’ della vita”.
Recentemente la disciplina endocrinologica ha inoltre posto grande attenzione, spiega ”alla prevenzione primaria e secondaria mirate a interventi sullo stile di vita dannoso e sui fattori di rischio ambientali, in particolare sui nuovi fattori di rischio che vengono definiti ‘interferenti endocrini’, sempre piu’ chiamati in causa che riguardano un gruppo di sostanze, quali i derivati delle plastiche e gli idrocarburi, che agendo attraverso vari meccanismi appaiono correlati ad un incremento dello sviluppo di tumori, malformazioni genitali, alterazioni del liquido seminale, sterilita’, alterazioni della puberta’ nella donna, del ciclo mestruale, dell’ovaio e della fertilita’.
Oggi siamo pero’ in grado di accorgerci per tempo delle alterazioni in arrivo con un semplice prelievo di sangue e una visita adeguata”. Al Congresso si fara’ anche il punto sui progressi del settore, a partire dalla ricerca che e’ ‘in corsa’ per l’identificazione di nuove molecole per il trattamento dei tumori maligni delle piu’ importanti ghiandole endocrine.