(Reuters Health) – I pazienti affetti da Malattia da Alzheimer hanno un’andatura diversa da quelli che soffrono di Demenza a corpi di Lewy. E’ quanto ha messo in luce uno studio condotto da Lynn Rochester e colleghi del Newcastle University Institute of Ageing, nel Regno Unito, e pubblicato da Alzheimer’s & Dementia.
I risultati supportano “la teoria attuale secondo cui l’andatura possa dare indicazioni sulla neuropatologia”, scrivono gli autori.
Un’andatura più asimmetrica nei pazienti con Demenza a corpi di Lewy, ad esempio, potrebbe essere l’espressione di una neurodegenerazione asimmetrica.
Le menomazioni dell’andatura compaiono nelle fasi prodromiche della demenza, spiegano gli autori, e ci sono sempre più prove del fatto che particolari tipi di compromissione dell’andatura corrispondano ad un difetto di domini cognitivi distinti. Tuttavia, la maggior parte degli studi fin ora ha misurato solo la velocità dell’andatura.
Lo studio
Gli autori hanno arruolato 45 individui con un lieve deficit cognitivo o demenza dovuta a Demenza a corpi di Lewy; 36 individui affetti da Alzheimer e 29 soggetti funzionalmente indipendenti e senza diagnosi di compromissione cognitiva o demenza fungevano da gruppo di controllo. Il team ha utilizzato una passerella per analizzare 16 diverse caratteristiche dell’andatura che dipendono da cinque aspetti distinti: passo, ritmo, variabilità, asimmetria e controllo posturale.
I pazienti con Demenza a corpi di Lewy presentavano più disabilità nell’asimmetria e nella variabilità rispetto ai pazienti con Alzheimer, mentre entrambi i gruppi, Lewy e Alzheimer, presentavano una maggiore compromissione del ritmo e della variabilità rispetto ai controlli.
La disfunzione esecutiva ha rappresentato l’11% della varianza nella variabilità dell’andatura nei pazienti con Demenza a corpi di Lewy, mentre la compromissione cognitiva globale ha rappresentato il 13,5% della varianza nei pazienti con Malattia d iParkinson.
Le prossime ricerche, scrivono gli autori, dovrebbero concentrarsi sul Parkinson e utilizzare “un modello di andatura convalidato per esplorare la relazione progressiva tra andatura, cognizione e patologia. Gli studi futuri dovranno esaminare la relazione tra un modello convalidato di andatura e le reti neurali, usando biomarker e follow-up post mortem”.
Fonte: Alzheimer’s & Dementia
Reuters Staff
(Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science)