Essere bilingui potrebbe ritardare l’insorgere della malattia di Alzheimer fino a 4 anni. A rivelarlo è stato uno studio condotto in Alto Adige dalla Medicina Nucleare con il supporto della Geriatria e della Fisica Sanitaria, svolto in collaborazione con l’Unità di Neuroimaging molecolare e strutturale in vivo nell’uomo dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano.
“In pratica il bilinguismo, pur non potendo tutelarci dall’insorgere della malattia di Alzheimer, mette in atto una serie di meccanismi compensatori cerebrali che funzionano da difesa contro l’avanzare della malattia”, ha spiegato a Bolzano Alessandra Lubian della Memory Clinic di geriatria. Il confronto tra il metabolismo glucidico cerebrale dei monolingui con quello dei bilingui ha dimostrato, che questi ultimi presentano una più elevata attività metabolica in corrispondenza delle strutture cerebrali frontali.