“Impattiamo sulla Terra o da qualche altra parte? No, la Terra no. Non mi piace”. Se si potessero parlare e consultarsi prima di “cadere” rovinosamente su un pianeta, gli asteroidi direbbero questo. Sì perché a quanto pare, per fortuna agli asteroide la Terra non è gradita. Per i loro impatti, infatti, preferiscono altri luoghi nello spazio. Sono appena 128 i grandi crateri della Terra generati dall’impatto di un asteroide. Lo indica, a sorpresa, il primo censimento completo condotto dal gruppo di geofisici dell’Università di Friburgo e in via di pubblicazione sulla rivista Earth and Planetary Science Letters.
Finora era noto che i grandi crateri da impatto sul nostro pianeta erano molto meno numerosi rispetto ai 300.000 presenti su Marte e ai milioni di cui è costellata la Luna. Tuttavia si pensava che sulla Terra i fenomeni di erosione dovuti a pioggia e vento avessero cancellato le tracce di molti altri grandi crateri, rendendoli irriconoscibili. La ricerca, coordinata dal gruppo di Stefan Hergarten e Thomas Kenkmann, dimostra però che effettivamente la Terra è stata bersagliata da un numero relativamente piccolo di asteroidi. Risulta che i crateri con un diametro maggiore di 6 chilometri sono 70, mentre si stima che resterebbero da scoprire fino a 350 crateri dal diametro compreso fra 250 metri e 6 chilometri.
Quello degli asteroidi è un settore che negli ultimi 10 anni ha raccolto un interesse sempre crescente. Grazie ai telescopi basati a Terra si è riusciti a studiare quelli più grandi di 1
chilometro. L’Esa e la Nasa stanno lavorando alla missione Aida (Asteroid Impact & Deflection Assessment) diretta all’asteroide Didymos, attorno al quale ruota una minuscola luna, per capire che cosa fare nel caso di una minaccia reale per la Terra. Al momento, dagli asteroidi noti non arrivano segnali preoccupanti, ma rimane importantissima la ricerca per scoprire ciò che ancora non conosciamo.