(Reuters Health) – Se avete dei figli assidui ‘naviganti’ della rete Internet e ritenete di poter stare tranquilli perché avete installato dei filtri appositi nel Pc per evitare che possano “fare dei brutti incontri” online, sappiate che non è detto che questi filtri siano efficaci. Uno studio inglese, pubblicato dal Journal of Pediatrics , mette in dubbio l’efficacia dei software utilizzati per bloccare il contatto online dei bambini con bulli, predatori, pornografia e altro materiale inappropriato.
Lo studio
I ricercatori – guidati da Andrew Przybylski psicologo e ricercatore senior presso l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford – hanno condotto 1.030 interviste domiciliari a 515 genitori inglesi e ai loro figli adolescenti. In sostanza si è evidenziato che i ragazzini con ‘software di filtro’ installati nei computer di casa avevano meno probabilità di relazioni ed esperienze negative online rispetto a chi non aveva questi dispositivi. Ma la differenza era così piccola che i ricercatori non hanno potuto assegnargli un valore causale: 17% dei giovani con i filtri vs 22% di coloro che non hanno riportato esperienze online negative. Przybylski si dice convinto che i “filtri” di Internet non siano efficaci per proteggere gli adolescenti. I ricercatori aggiungono intervistato un gruppo di genitori – selezionati in modo casuale – e circa lo stesso numero di ragazzi e ragazze dai 12 ai 15 anni, in famiglie del Regno Unito. Quasi uno su sei giovani ha riferito di aver avuto almeno una esperienza negativa online durante l’anno precedente e l’8% ha riferito di essere stato contattato da uno sconosciuto. Un terzo dei genitori ha dichiarato di utilizzare filtri per i contenuti. I ricercatori si sono detti molto sorpresi dalla mancanza di efficacia dei software filtro ed evidenziano come la possibilità di accedere a internet da dispositivi mobili possa costituire un’ulteriore minaccia
Fonte: J Pediatr 2017
Ronnie Cohen
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)