Il progresso è frutto di una ricerca costante verso ciò che ancora non si conosce. E’ intraprendere un’avventura durante la quale possiamo ottenere risposte in grado di cambiare le nostre vite. Dalla curiosità, all’interesse fino ad un’appassionante ricerca che svela quello che per tanti è “ignoto”, ma che per esperti ricercatori, filosofi, medici e scienziati è conoscibile, esplorabile e magari comprensibile. Quindi, venire a conoscenza di ciò che è apparentemente “invisibile” è possibile?
La X edizione del Festival delle scienze, in programma da giovedì 22 a domenica 25 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura. “L’unica strada per imparare qualcosa è partire dal riconoscere che non sappiamo” dice il fisico Carlo Rovelli in occasione dell’inaugurazione dell’evento. Analisi scientifica, indagine filosofica e incursioni nel futuro, questo è il Festival delle Scienze: lectio magistralis, incontri, dibattiti, eventi per le scuole, mostre ed exhibit, spettacoli, con i grandi nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale. Anche Stephen Hawking dice: “Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, ma l’illusione di sapere”. Quello che non so è anche il titolo di una conferenza/spettacolo a cura di INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che guida il pubblico in un viaggio alla scoperta di alcuni dei misteri più affascinanti della ricerca contemporanea, dalla supersimmetria alla materia oscura, dall’antimateria ai neutrini. In programma anche la mostra Meet LHC, dedicata ai 60 anni del CERN – European Organization for Nuclear Research e al contributo italiano ai suoi successi, in cui si può ripercorrere la storia dell’LHC, il più grande e potente acceleratore di particelle mai realizzato (a cura di INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).
Sui temi Ignoranza e conoscenza e su come si manifestano negli esseri umani si confrontano Achille Varzi, professore di Filosofia alla Columbia University e Stuart Firestein, direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche della Columbia University (introduce Matteo Morganti). Perché conoscere non è solo accumulare informazioni: eppure, se le nostre scoperte si basano sull’esperienza, come definiamo – a parole – quello che non sappiamo? È Angelika Kratzer, docente al Dipartimento di Linguistica all’Università del Massachussets, che domenica 25 gennaio affronta Il linguaggio dell’incertezza. Su (In)certezze su libertà e responsabilità si confrontano domenica 25 gennaio in Sala Petrassi i filosofi Erin Kelly e Daniel Dennett della Tufts University (introdotti da Mario De Caro) secondo il quale “le ricerche sul cervello non hanno dimostrato che la responsabilità morale sia un’illusione”. Ma allora, cosa la determina? È qui il mistero più affascinante dell’essere…umano? Anche ai giovani studiosi saranno dedicate alcune interessanti iniziative (patrocinate da Roma Capitale – Assessorato alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità) come il laboratorio didattico Chi ha paura del buio? a cura di INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico di Roma.
Silvia Brugnara