(Reuters Health) – Elevate concentrazioni nel sangue di cortisolo al mattino sono associate ad alterazione delle prestazioni cognitive e a cambiamenti strutturali nel tessuto cerebrale, specialmente nelle donne. A questa conclusione è giunto il Framingham Heart Study (FHS). I risultati della ricerca, coordinata da Justin Echouffo-Tcheugui del Brigham and Women’s Hospital di Boston, negli USA, sono stati pubblicati da Neurology.
Lo studio
I ricercatori hanno preso in considerazione i dati raccolti da 2.231 partecipanti con livello sierico di cortisolo medio di 12,92 μg/dL. Il terzile più basso relativamente ai livelli di cortisolo era sotto i 10,8 μg/dL, mentre quello più alto includeva persone con livelli sopra a 15,8 μg/dL. In presenza di elevati livelli di cortisolo, i ricercatori hanno evidenziato le inferiorità del volume cerebrale totale, del volume della materia grigia parietale e della materia grigia frontale.
Nell’analisi dei sottogruppi, il terzile più alto di cortisolo era associato a un volume cerebrale più basso tra le donne, ma non tra gli uomini. Il terzile di cortisolo più alto era associato ad anisotropia frazionale decrescente in alcuni tratti di sostanza bianca.
I commenti
“Il potenziale risvolto clinico di questo studio è che si dovrebbe prestare maggiore attenzione agli individui con elevati livelli di cortisolo, che non necessariamente rientrano nei criteri per diagnosticare la sindrome di Cushing, ma che a lungo termine potrebbero rivelarsi dannosi”, sottolinea Echouffo-Tcheugui “Sebbene al momento non sia possibile formulare una raccomandazione clinica chiara, i medici dovrebbero tener presente che un aumento dei livelli di cortisolo potrebbe avere effetti avversi”.
Secondo de Kloet, del Leiden University Medical Center, nel Paesi Bassi, “il cortisolo mattutino rappresenta il picco giornaliero nel ritmo circadiano dell’ormone e il suo aumento è considerato utile nel fornire l’energia per tutto il giorno. Questi valori di cortisolo variano da un giorno all’altro ed è noto che alti livelli dell’ormone dello stress possono danneggiare il cervello”.
Fonte: Neurology
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)