I pazienti di mezza età con ridotta tolleranza al glucosio (IGT) che riescono a ritardare la progressione verso il diabete di tipo 2 per 6 anni mediante cambiamenti dello stile di vita presentano una riduzione del rischio di complicazioni dei diabete quando raggiungono i 70 anni: questo dato deriva da uno studio condotto da Guangwei Li del China-Japan Friendship Hospital di Beijing.
I medici possono consigliare ai pazienti di peso normale con IGT di ridurre zucchero ed alcool, ed incoraggiare quelli obesi ed in sovrappeso a perdere peso. Al termine del presente studio il 32% dei pazienti è tornato ad una normale tolleranza al glucosio.
Le ragioni alla base di questi risultati incoraggianti rimangono da determinarsi. Non è noto se esso sia frutto soltanto del cambiamento comportamentale e se sia sostenibile, o se si fondi su qualche cambiamento strutturale nella comunità o su effetti psicologici a lungo termine.
Lo studio comunque dimostra che le complicazioni a lungo termine associate alla IGT sono di gran lunga maggiori nei soggetti la cui tolleranza al glucosio peggiora rapidamente verso il diabete, ma se si riesce a procrastinare questa progressione per almeno 6 anni la probabilità di gravi patologie cardiovascolari e microvascolari a lungo termine ne risulta di gran lunga ridotta.
I soggetti con IGT presentano un incremento del rischio di sviluppare diabete e comorbidità correlate, ma sinora era poco chiaro se arrestare o rallentare il processo migliorasse questi esiti.
L’intervento proposto sullo stile di vita, almeno in apparenza, è piuttosto semplice, e si basa soltanto su un programma di attività atto a migliorare il livello di movimento fisico e su una dieta per la perdita di peso laddove necessaria.
Nel complesso questo intervento ha ridotto significativamente il carico correlato ai costi dell’assistenza ed ha migliorato la qualità della vita dei pazienti. (ADA 2019 Scientific Sessions, asbtract 1468-P e 153-OR, presentati l’8-10/6)