Ipogonadismo: testosterone previene progressione diabete

La normalizzazione dei livelli di testosterone mediante la terapia sostitutiva potrebbe prevenire la progressione verso il diabete di tipo 2 negli uomini con ipogonadismo e prediabete.

Lo suggerisce uno studio condotto su più di 300 pazienti da Aksam Yassin dell’istituto di andrologia ed urologia di Nordestedt. Il presente studio è stato il primo a rivelare questo fenomeno.

I ricercatori affermano che gli interventi atti a prevenire la progressione del prediabete verso il diabete dovrebbero idealmente ripristinare la normoglicemia anziché semplicemente mantenere lo stato prediabetico, ed è di particolare nota il fatto che il 90% dei pazienti trattati con testosterone hanno ottenuto una regressione verso una regolazione glicemica normale, il che ha sicuramente un impatto significativo.

La terapia testosteronica comunque non andrebbe somministrata a qualunque uomo prediabetico con bassi livelli di testosterone, in quanto negli uomini con insulino-resistenza i livelli di testosterone sono ridotti per via della limitata produzione di globulina legante gli ormoni sessuali.

I soggetti considerati nel presente studio presentavano sintomi da ipogonadismo, ed idealmente sarebbe la presenza di questi sintomi a fare la differenza. Nel complesso, dunque, i risultati dello studio apportano un’altra ragione per trattare gli uomini con ipogonadismo e riportarne i livelli di testosterone alla norma.

Nel caso in cui la presenza di sintomi sollevi il dubbio di una carenza di testosterone, ed essa venga confermata mediante gli opportuni esami sierologici, il paziente presenterebbe un incremento del rischio di diabete, ma la terapia sostitutiva eliminerebbe il problema. (Diabetes Care online 2019, pubblicato il 12/3 https://doi.org/10.2337/dc18-2388)

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