La risonanza magnetica (RM) potrebbe essere utilizzata per identificare le diverse mutazioni genetiche che causano la demenza frontotemporale, migliorandone sensibilmente le possibilità di diagnosi. A suggerirlo sono i ricercatori dell’Unità Malattie Neurodegenerative del Centro Dino Ferrari (Università di Milano, Ospedale Maggiore Policlinico) diretta da Elio Scarpini…
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