Acqua, ossigeno e clorofilla: sono queste le tre ‘coordinate’ per cercare la vita su altri pianeti. Basandosi sulla ‘impronta’ che questi elementi lasciano nell’atmosfera, i ricercatori dell’università di Princeton hanno elaborato una strategia che consentirà ai telescopi spaziali di verificare la possibilità che pianeti simili al nostro possano ospitare forme di vita.
I gemelli della Terra
Questa nuova ‘tecnica di caccia’ alla vita aliena, illustrata sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas), prevede tre fasi successive. Il primo step consiste nell’identificare quei pianeti che presentano acqua, l’elemento più facile da individuare leggendo lo spettro dell’atmosfera del pianeta. Tra questi possibili ‘gemelli’ della Terra si passa poi ad individuare quelli che presentano ossigeno: per identificare la sua ‘firma’ nell’atmosfera servono strumenti dotati di una sensibilità decisamente superiore. Infine, il cerchio viene stretto attorno ai pianeti che, oltre ad acqua e ossigeno, presentano pure clorofilla, la molecola chiave della fotosintesi che risulta particolarmente difficile da individuare con gli strumenti oggi disponibili.
Telescopi a prova di esopianeti
La strategia dei ricercatori di Princeton si applica infatti agli attuali telescopi, che finora hanno consentito di individuare migliaia di pianeti esterni al Sistema solare (esopianeti) determinando in maniera indiretta la composizione e la struttura della loro atmosfera sulla base della loro luce riflessa e della radiazione termica.