(Reuters Health) – Le varianti genetiche che influenzano la funzione tiroidea contribuiscono al rischio di fibrillazione atriale. È quanto emerge dai risultati di due recenti studi indipendenti.
Nel primo studio, il gruppo guidato da Christina Ellervik del Boston Children’s Hospital e della Harvard Medical School ha utilizzato la randomizzazione mendeliana per indagare se i punteggi di rischio genetico associati alla funzione tiroidea fossero anche associati al rischio di fibrillazione atriale.
I punteggi di rischio genetici associati all’ormone tiroxina libera geneticamente (fT4) non erano significativamente associati a fibrillazione atriale incidente o prevalente.
Gli aumenti geneticamente previsti di fT3/ fT4 erano associati a maggiori probabilità di fibrillazione atriale, mentre aumenti geneticamente previsti della tireotropina geneticamente aumentata (TSH), erano associati a diminuzioni di fibrillazione atriale.
L’ipotiroidismo congenito è risultato associato a un ridotto rischio di fibrillazione atriale, mentre l’ipotiroidismo autoimmune congenito e l’ipertiroidismo congenito non sono risultati significativamente associati al rischio di questa aritimia.
Il secondo studio
Nella seconda ricerca, Joe-Elie Salem dell’ospedale Pitie-Salpetriere di Parigi e colleghi hanno utilizzato un vasto studio di associazione dei fenomeni per valutare il possibile legame tra i livelli di tirotropina geneticamente determinati e fibrillazine atriale.
L’aumento dei livelli di tireotropina geneticamente previsto era indipendentemente associato ad aumentate probabilità di ipotiroidismo, diminuzione delle probabilità di ipertiroidismo e diminuzione delle probabilità di sbalzi di fibtillazione atriale.
L’associazione inversa, tra i livelli di tireotropina geneticamente previsti e le probabilità di fibrillazione atriale, persistevano in analisi che escludevano individui senza alcuna diagnosi di una malattia correlata alla tiroide.
Allo stesso modo, aumenti della tireotropina geneticamente prevista sono stati associati a diminuzioni delle probabilità di fibrillazione atriale in una meta-analisi inversa condotta su 17.931 casi Af e 115.142 controlli.
“Questa scoperta – sottolineano i ricercatori – suggerisce un ruolo per la variazione geneticamente determinata della funzione tiroidea, entro un intervallo normale fisiologicamente accettato, come un fattore di rischio per questa aritmia sempre più comune”.
Fonte: Reuters Health News
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)