Diversi studi, nell’ultimo decennio, hanno mostrato il valore prognostico della tomografia computerizzata (TC) postoperatoria nelle pazienti con carcinoma ovarico, delle tube di Falloppio o peritoneale primitivo. Uno studio condotto dai ricercatori del dipartimento di radiologia del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center e pubblicato nel 2012…
LeggiCanale Medicina: Tumore ovarico
Carcinoma ovarico ricorrente: dati real life di niraparib
Dati real-life presentati in occasione del 2021 ASCO Annual Meeting suggeriscono che il PARP inibitore niraparib somministrato a pazienti con carcinoma ovarico ricorrente platino sensibile senza mutazioni germinali di BRCA ha un’efficacia paragonabile a quella emersa negli studi di fase III. Il dosaggio individualizzato…
LeggiUn algoritmo per predire la sensibilità ai PARPi dei tumori
I farmaci PARP inibitori sono particolarmente efficaci nelle pazienti con tumori ovarici caratterizzati da mutazioni nei geni BRCA1 o BRCA2, ma anche nei pazienti affetti da altri tipi di tumori con deficit di riparazione omologa. In uno studio pubblicato dalla rivista Cancers, i ricercatori…
LeggiTerapie di mantenimento o di consolidamento del carcinoma ovarico
In uno studio pubblicato dalla rivista Critical Reviews in Oncology/Hematology, i ricercatori della McMaster University, in Canada, hanno valutato l’efficacia della terapia di consolidamento o di mantenimento nelle pazienti affette da carcinoma ovarico epiteliale di stadio II-III o IV di nuova diagnosi. Hanno condotto…
LeggiRicerca sul tumore ovarico nel 2020. La review del JGO
Il Journal of Gynecologic Oncology ha di recente pubblicato una review in cui sono riassunti i risultati degli studi clinici più significativi sui tumori ginecologici condotti nel 2020 [1]. Per quanto riguarda ricerca sul cancro ovarico sono stati riportati gli studi condotti su combinazioni…
LeggiASCO2021: l’efficacia di niraparib nelle pazienti con mutazioni di BRCA
Niraparib è stato approvato come terapia di mantenimento per le pazienti con carcinoma ovarico avanzato, carcinoma delle tube di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo chemioterapia di prima linea e in un contesto ricorrente. Al congresso ASCO 2021 sono stati riassunti i risultati positivi…
LeggiIl trattamento con bevacizumab oltre 15 mesi non apporta benefici: i risultati dello studio BOOST
In occasione del congresso ASCO 2021 sono stati presentati i risultati dello studio BOOST, che ha valutato nelle pazienti trattate con carboplatino e taxolo e bevacizumab insieme, un mantenimento con bevacizumab di circa 30 mesi, quindi superiore ai 15 mesi di mantenimento che rappresentano…
LeggiEfficacia e sicurezza di niraparib: dati real-world dalla Cina
Niraparib è un PARP inibitore approvato per il trattamento di mantenimento di prima/seconda linea nelle pazienti con cancro ovarico con risposta completa o parziale alla chemioterapia a base di platino e monoterapia multilinea in pazienti con mutazioni BRCA o con deficit di ricombinazione omologa…
LeggiChirurgia citoriduttiva seguita da chemioterapia e mantenimento con PARPi nel carcinoma ovarico
Diversi team di ricerca italiani hanno collaborato per valutare l’impatto della chirurgia citoriduttiva eseguita prima della chemioterapia a base di platino seguita dal mantenimento con un inibitore di PARP [Poli-(ADP-ribosio)-polimerasi] nel carcinoma ovarico ricorrente con mutazione BRCA. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista…
LeggiTest genetici per le donne con tumore ovarico
Diverse organizzazioni professionali raccomandano la valutazione genetica universale per le persone con cancro ovarico poiché l’identificazione di varianti patogene può influenzare il trattamento, la prognosi e la mortalità per tutte le cause per pazienti e parenti. In un articolo pubblicato dalla rivista Gynecologic Oncology,…
LeggiImmunoterapia e PARP inibitori nel trattamento del tumore ovarico
La strategia di trattamento del cancro ovarico si basa principalmente su tre pilastri: chirurgia citoriduttiva, chemioterapia a base di platino e terapie mirate. Le terapie mirate in particolare hanno visto un importante sviluppo nel corso dell’ultimo decennio, hanno portato ad un miglioramento nella sopravvivenza…
LeggiL’uso della chemioterapia intraperitoneale ipertermica nelle pazienti con tumore ovarico
La chemioterapia intraperitoneale ipertermica (HIPEC) è una chemioterapia in cui i farmaci vengono iniettati direttamente nel peritoneo attraverso un “lavaggio” ad alta temperatura (41-42 gradi) per permettere ai chemioterapici di penetrare direttamente nel residuo di cellule tumorali non asportate chirurgicamente. È quindi una tecnica…
LeggiI progressi nel trattamento del tumore ovarico
Negli ultimi anni sono stati compiuti importanti progressi nel trattamento del carcinoma ovarico epiteliale. In una review pubblicata dalla rivista Obstretics and Gynecology tre medici dell’Università di Chicago discutono le nuove opzioni di trattamento per questo tumore e le prospettive future per la cura…
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