(Reuters Health) – Un antibiotico economico normalmente utilizzato per combattere l’acne sembra essere in grado di ritardare lo sviluppo della sclerosi multipla, nelle prima fasi della malattia. È quanto ha dimostrato una ricerca sulla minociclina, una tetraciclina generica, coordinata da Luanne Metz, del Hotchkiss Brain…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Sclerosi multipla: al via la più ampia indagine sui caregiver
Molto giovane, tra i 18 e i 34 anni. È la fascia di età di chi maggiormente dà supporto ai malati di Sclerosi Multipla. L’identikit è tracciato dai dati preliminari da cui prende le mosse l’indagine sui caregiver che Merck sta avviando in collaborazione con…
LeggiWorld Multiple Sclerosis Day. Roche accende i riflettori sul vissuto della malattia
In occasione della XVIII edizione della Settimana Nazionale della sclerosi multipla, principale appuntamento con l’informazione sulla patologia promosso da AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), che quest’anno si tiene dal 27 maggio al 4 giugno, Roche presenta i risultati della ricerca “MS MindSet Survey”, una…
LeggiAlzheimer, una malattia sempre più vissuta in casa
(Reuters Health) – Dal 1999 al 2014 i decessi per malattia di Alzheimer negli USA sono aumentati di oltre il 50%. E la percentuale è destinata a salire, in considerazione del progressivo invecchiamento della popolazione e dell’allungamento dell’aspettativa di vita. Inoltre, secondo il rapporto…
LeggiAutismo: per dieta e terapie sensoriali prove ancora scarse
(Reuters Health) – Sono poche o scarse le evidenze a sostegno di molte terapie popolari che dovrebbero essere d’aiuto ai bambini affetti da disturbi dello spettro autistico (ASD). Lo sottolineano due nuove revisioni della letteratura scientifica. Una prima revisione ha trovato qualche prova a…
LeggiTraumi spinali completi: GH migliora funzionalità sensoriale
Sei mesi di trattamento con GH migliora la funzionalità sensoriale nei pazienti con traumi del midollo spinale e concomitante deficit di questi ormone. Secondo Gulliem Cuatrecasas dell’ospedale Quiron-Teknon di Barcellona, autore di un piccolo studio condotto su 13 pazienti, questa strategia ha consentito di…
LeggiMorbo di Alzheimer: diagnosi precoce con biomarcatori salivari
I risultati di uno studio pilota suggeriscono che i biomarcatori nella saliva potrebbero aiutare ad identificare i soggetti a rischio di sviluppare morbo di Alzheimer. La differenza fra soggetti con Alzhaimer o lievi difetti cognitivi e quelli sani riguarda la concentrazione salivare di diversi…
LeggiMalattie neurodegenerative: tassi di sopravvivenza variano ampiamente
Per quanto i pazienti con sinucleinopatie presentino tassi di sopravvivenza inferiori rispetto alla popolazione generale, questi tassi differiscono fra le varie patologie neurodegenerative. Uno studio basato su una popolazione di 900 soggetti ha dimostrato che il 69% di coloro che ricevono diagnosi di sinucleinopatie…
LeggiPUFA aiutano a prevenire invecchiamento cerebrale
I dati di due nuovi studi supportano un ruolo critico per i PUFA nel mantenimento dell’integrità di alcune specifiche strutture cerebrali alla base dell’intelligenza fluida e della memoria, e si aggiungono alle attuali evidenze secondo cui i PUFA omega-3 ed omega-6 promuovano l’invecchiamento sano…
LeggiCamminare fa bene al cervello, non solo al cuore
(Reuters Health) – Una camminata di moderata intensità può migliorare la funzione cognitiva in adulti con lieve compromissione cognitiva di origine vascolare. A suggerirlo è un piccolo studio canadese. I ricercatori hanno riportato, sul British Journal of Sports Medicine di aprile, che nei partecipanti allo…
LeggiIctus: il cervello potrà autoripararsi con le cellule staminali multipotenti?
(Reuters Health) – I tessuti cerebrali di pazienti con un ictus contengono cellule staminali multipotenti che possono contribuire alla riparazione neurale. L’evidenza – che emerge da uno studio giapponese – potrebbe avere positive ripercussioni in ambito terapeutico. “Si è sempre creduto che le aree cerebrali…
LeggiTraumi cerebrali: temperatura corporea circadiana connessa al stato di coscienza
Un recente studio ha dimostrato che i ritmi circadiani relativi alla temperatura corporea sono correlati al livello di coscienza nei pazienti con gravi traumi cerebrali. Ciò suggerisce che il ritmo circadiano possa rappresentare un target terapeutico nei pazienti che presentano disturbi della coscienza (DOC),…
LeggiLievi traumi cerebrali da raffica concussiva possono peggiorare nel tempo
Molti militari con lievi traumi cerebrali da raffiche concussive vanno incontro ad evoluzione piuttosto che a risoluzione dei sintomi nell’arco di 1-5 anni, e questo processo potrebbe essere legato più a sintomi psichiatrici che a deficit cognitivi. Secondo la prof.ssa Christine Mac Donald dell’università…
Leggi