A seguito di un evento cardiovascolare come infarto o insufficienza cardiaca senza preservazione della funzionalità ventricolare sinistra, i benefici della prescrizione di integratori di acidi grassi omega-3, potrebbero essere altamente rilevanti ma questo tipo di integrazione non è stata ancora raccomandata per la popolazione…
LeggiCanale Medicina: Ipertensione & Scompenso
Crisi ipertensive: due ore di riposo efficaci quanto i farmaci
(Reuters Health) – Un aumento incontrollato della pressione sanguigna – a condizione che non intacchi gli organi – potrebbe essere trattato con due semplici ore di riposo piuttosto che con i farmaci. A dimostrarlo è uno studio coordinato da Dong-Young Lee, del Veterans Health Service Medical…
LeggiCardiologia: le statine dimezzano il rischio di un secondo infarto
(Reuters Health) – Il 50% in più di probabilità di avere un secondo infarto: è il rischio che corrono i pazienti che, in terapia con statine dopo un primo attacco, devono interrompere l’assunzione di questi farmaci per via degli effetti collaterali. A dimostrarlo è…
LeggiAlti livelli di folati in gravidanza riducono rischio di pressione elevata nei neonati
Le madri a rischio cardiometabolico dovrebbero assumere alti livelli di folati in gravidanza per ridurre il rischio, fino al 40%, di dare alla luce bambini che svilupperanno un’elevata pressione sanguigna nei primi anni di vita. Lo ha ipotizzato una ricerca coordinata da Xiaobin Wang…
LeggiScompenso cardiaco: effetti dell’enzima convertitore angiotensina 2 ricombinante
L’enzima convertitore dell’angiotensina 2 (ACE2) funziona nel ripristinare l’equilibrio nello scompenso cardiaco acuto e cronico e nei pazienti che si sono sottoposti a trapianto di cuore. Ad approfondire questi risultati è stata un’altra ricerca guidata da Gavin Oudit, della Divisione di Cardiologia dell’Università dell’Alberta,…
LeggiAmmoniaca a livelli non tossici avrebbe un ruolo protettivo sui vasi
Una sostanza riconosciuta come tossica, l’ammoniaca, potrebbe avere effetti protettivi sui vasi sanguigni. Questo perché indurrebbe un aumento dell’eme-ossigenasi (HO-1) che protegge le cellule endoteliali. A ipotizzarlo è stato William Durante, professore di Farmacologia Medica e Fisiologia alla School of Medicine dell’Università del Missouri,…
LeggiCuore: a rischio per chi beve troppo. Il problema è soprattutto “uomo”
(Reuters Health) – La rigidità arteriosa, fattore di rischio cardiovascolare strettamente legato a ipertensione e malattie delle arterie coronarie, è proporzionale alla quantità di alcool consumata. A rivelarlo uno studio made in Britain pubblicato sul giornale dell’American Heart Association. Lo studio La rigidità arteriosa è un importante…
LeggiIpertensione: ‘pillola quadrupla’ efficace nel trattamento iniziale
(Reuters Health) – Secondo quanto riportano su Lancet alcuni ricercatori dell’Università di Sydney in Australia, la combinazione in una sola capsula – “quadpill” – di quattro farmaci antipertensivi, ciascuno a un quarto della sua dose usuale, appare efficace come trattamento iniziale per l’ipertensione. Lo…
LeggiIpertensione tardiva connessa a riduzione rischio demenza
Lo sviluppo dell’ipertensione in età tardiva potrebbe risultare protettivo nei confronti della demenza, almeno se essa interviene dopo gli 80 anni, a prescindere dall’impiego di trattamenti antipertensivi. Lo ha accertato la prof.ssa Maria Corrada dell’università della California mediante uno studio su più di 500…
LeggiTroponine predicono fibrosi ed insufficienza cardiaca
Elevati livelli di troponina T ad alta sensibilità (hs-cTnT) nella mezza età potrebbero rappresentare un biomarcatore di cardiopatie subcliniche, ed un fattore predittivo di cardiomiopatie, eventi cardiovascolari ed insufficienza cardiaca. Questo parametro, inoltre, che indica danni o morte dei miociti, può anche predire l’insorgenza…
LeggiStretto controllo pressorio non influenza mobilità nell’anziano
I benefici cardiovascolari di una riduzione intensiva della pressione, compreso il netto declino nell’insufficienza cardiaca, non determinano miglioramenti nella mobilità fra i pazienti anziani a maggior rischio cardiovascolare, come suggerito da una nuova analisi dello studio SPRINT che ha preso in considerazione 2.629 pazienti.…
LeggiAttività amigdala da stress connessa ad eventi cardiovascolari futuri
Alcuni studi hanno dimostrato che lo stress incrementa l’attività metabolica in una certa area del cervello e rappresenta un fattore di rischio di malattie cardiovascolari, ma un recente studio longitudinale ha dimostrato direttamente per la prima volta nell’uomo che l’attività dell’amigdala predice in modo…
LeggiDefibrillazione o anche resincronizzazione cardiaca? Dipende
Secondo un recente studio, negli USA fra il 2010 ed il 2014 quasi 9 pazienti su 10 con defibrillatori impiantabili che erano candidati anche alla resincronizzazione cardiaca (CRT) di fatto l’hanno ricevuta, ma la frequenza del trattamento varia sensibilmente in base all’ospedale, dato che…
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