L’elevata incidenza del cancro alla prostata fa sì che i campioni prostatici incidano in modo significativo sul flusso di lavoro e sui tempi di risposta (TAT) dei laboratori di patologia. L’imaging a vetrino intero (WSI) e l’intelligenza artificiale (AI) hanno entrambi ottenuto l’approvazione per la diagnosi primaria di questa patologia fornendo ai medici nuovi strumenti utili nella loro routine quotidiana.
Un gruppo di ricercatori ha svolto una revisione sistematica seguendo le linee guida PRISMA (Preferred Reporting Items for Systematic Reviews e Meta-Analyses) con la finalità di raccogliere le prove disponibili sull’applicazione di algoritmi basati sull’intelligenza artificiale nell’ambito del cancro della prostata.
Dei 6290 articoli inizialmente reperiti, alla fine gli esperti ne hanno selezionati 80, la maggior parte (59%) dei quali riguardanti campioni bioptici. I vetrini sono stati digitalizzati su WSI nella maggior parte degli studi (89%) e circa due terzi di questi (66%) hanno utilizzato reti neurali convoluzionali per l’analisi computazionale. Insieme a TAT significativamente ridotti, gli algoritmi hanno ottenuto risultati da buoni a eccellenti riguardo al rilevamento e alla classificazione del cancro. Inoltre, diversi studi hanno mostrato una correlazione rilevante tra le caratteristiche istologiche identificate dall’IA e variabili predittive prognostiche come recidiva biochimica, estensione extraprostatica, invasione perineurale e sopravvivenza libera da malattia.
Gli Autori concludono che l’intelligenza artificiale può essere utilizzata in modo affidabile per il rilevamento e la classificazione del cancro alla prostata assistendo i patologi nel lungo screening dei vetrini. Ulteriori miglioramenti tecnologici aiuterebbero ad ampliare l’adozione dell’IA nella patologia della prostata oltre ad espandere il suo potenziale predittivo prognostico.
Am J Clin Pathol. 2024 Jun doi: 10.1093/ajcp/aqad182