Un recente studio clinico internazionale di fase 3 ha dimostrato che l’uso di linfociti infiltranti il tumore espansi ex vivo (TIL-NKI/CCIT) offre significativi vantaggi sia in termini di efficacia che di costi rispetto a ipilimumab per i pazienti con melanoma. Lo studio, condotto nei Paesi Bassi e in Danimarca, ha coinvolto pazienti con melanoma in stadio IIIC-IV non resecabile che non avevano risposto alle terapie di prima o seconda linea.
I risultati della ricerca, pubblicati su Journal for immunotherapy of cancer nel 2024, hanno dimostrato che il trattamento con TIL-NKI/CCIT ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione dei pazienti rispetto a ipilimumab, con un aumento medio della sopravvivenza complessiva e della qualità della vita. I pazienti trattati con TIL-NKI/CCI, inoltre, hanno guadagnato in media 4,47 anni di vita senza considerare uno sconto temporale e 3,52 anni di vita aggiustati per la qualità (QALY), rispetto ai 3,33 anni di vita e 2,46 QALY per quelli trattati con ipilimumab. Per quanto riguarda l’analisi dei costi, oltre a migliorare gli esiti clinici, il trattamento con TIL-NKI/CCIT si è rivelato anche più conveniente. Nei Paesi Bassi, i costi totali non scontati a vita per il trattamento con TIL-NKI/CCIT sono stati di €347.168, inclusi €67.547 per i costi di produzione, contro i €433.634 per ipilimumab. Un’analisi simile in Danimarca ha mostrato costi di €337.309 per TIL-NKI/CCIT rispetto a €436.135 per ipilimumab.
Questi risultati promettenti hanno portato all’inclusione del trattamento con TIL-NKI/CCIT come cura assicurata nelle linee guida di trattamento nei Paesi Bassi e in Danimarca. La ricerca evidenzia come lo sviluppo pubblico di terapie cellulari personalizzate possa non solo migliorare gli esiti dei pazienti, ma anche garantire la sostenibilità economica dei sistemi sanitari.
Journal for immunotherapy of cancer, 12(3), e008372. https://doi.org/10.1136/jitc-2023-008372
