Un team di esperti, in una review pubblicata su Cell, ha fatto il punto sulle conoscenze relative alla menopausa in 70 anni di ricerche, richiamando ad approfondire diversi aspetti ancora poco esplorati e incoraggiando lo sviluppo di trattamenti personalizzati e olistici. Attualmente, meno del 15% delle donne in menopausa riceve un trattamento efficace per i sintomi. Inoltre, le possibilità terapeutiche sono ancora in studio, mentre alcune hanno dubbia efficacia o possono provocare effetti collaterali dannosi. Per la review, i ricercatori hanno analizzato oltre 200 fonti raccolte in 71 anni per riassumere cosa si conosce, ad oggi, sulla menopausa. Dall’analisi di quanto emerso, gli esperti hanno proposto una nuova definizione della menopausa come “cessazione della funzionalità ovarica”, un aggiornamento alla definizione tradizionale che si focalizza sulle mestruazioni.
Ma gli esperti hanno sottolineato anche che il succedersi delle fasi della menopausa non è ben compreso e varia da persona a persona, per cui hanno evidenziato che le attuali restrizioni in base all’età relativamente alle prescrizioni e alle terapie non hanno logica. Infatti, i sintomi spesso iniziano durante la perimenopausa, anche se poche terapie per la menopausa sono attualmente approvate per i pazienti in fase precoce. I trattamenti, inoltre, vanno da terapie ormonali al laser fino a prodotti naturali a base di estratti di piante, ma secondo gli esperti ci sono pochi studi sugli effetti a lungo termine. I sintomi, poi, variano ampiamente tra le donne e possono anche esserci conseguenze ‘silenti’ per la salute, come perdita di tessuto osseo e un aumentato rischio di diabete, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Infine, secondo gli autori, alcuni sintomi, come la perdita di memoria a breve termine, può essere temporanea, mentre altri sintomi come depressione e ansia, a volte sono condizioni preesistenti falsamente attribuite alla menopausa. E in ogni caso, raccomandano di svolgere regolarmente esercizio fisico e mantenere una dieta sana.
Cell (2023) – doi: 10.1016/j.cell.2023.08.016