L’epidemia di Covid-19 in Italia e’ in una fase “delicata”, con la variante Delta del virus che sta facendo schizzare i contagi sia pure a fronte di un rallentamento della velocita’ di crescita delle nuove infezioni che, pero’ , non e’ uniforme sul territorio nazionale. Per questo, il ministro della Salute Roberto Speranza ribadisce la necessita’ di mantenere una posizione di prudenza e cautela, mentre il presidente dell’Istituto superiore di sanita’ Silvio Brusaferro avverte che, in ogni caso, il verificarsi o meno di una quarta ondata di contagi “dipende da noi” e dai nostri comportamenti.
Un invito a tenere alta l’attenzione basato anche sui numeri quotidiani dell’epidemia, che si mantengono in generale pressoche’ stabili continuando a evidenziare un aumento dei contagi. Sono infatti 5.696 i positivi individuati nelle ultime 24 ore, rispetto ai 4.552 di ieri. Sono invece 15 le vittime in un giorno, mentre ieri erano state 24, con il totale dei morti che ha superato quota 128mila. Il tasso di positivita’ e’ del 2,3%, in aumento rispetto al 1,9% di ieri. Rispetto alla situazione negli ospedali, sono 183 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid, 6 in meno rispetto a ieri, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 1.685, 74 in piu’ rispetto a ieri. E’ “evidente – spiega Speranza – che le varianti, anche la Delta, ci consegnano un quadro delicato che ci costringe alla massima cautela. Ma chi paragona questo momento a fasi precedenti commette un errore”.
La grande differenza rispetto al passato, rileva il ministro, e’ infatti rappresentata dalle vaccinazioni, che “ci aiutano ad affrontare in modo diverso questa stagione, ma abbiamo bisogno – avverte – di tenere ancora un livello di massima attenzione, cautela, prudenza”. Quanto al rischio di una quarta ondata di contagi, molto e’ legato ai comportamenti individuali, e’ il monito del presidente dell’Iss. La quarta ondata, ribadisce, “dipende molto da noi. Il virus continua a mutare e circolare” ma “la capacita’ di controllarne la diffusione dipendera’ da due fattori: dalla nostra capacita’ e volonta’ di vaccinarci e dalla capacita’ di mantenere quelle precauzioni e attenzioni che possono rallentare in modo decisivo la circolazione virale”. Quindi “abbiamo strumenti, se li utilizzeremo, la quarta ondata potremo modellarla”, afferma. Di immunita’ di gregge o di comunita’ , chiarisce inoltre Brusaferro, “con un virus che ha caratteristiche come il Sars-Cov-2 ha e in un contesto internazionale in cui continua a circolare, non possiamo parlare, almeno non in senso stretto. Quello che vogliamo e possiamo ottenere, pero’ , e’ rallentarne la circolazione. Con questo virus dovremo convivere sapendo di poterlo controllare e fare in modo che produca meno danni possibili in termini di ricoveri e decessi”. “Quello che possiamo aspettarci – e’ la sua previsione – e’ un autunno in cui controlleremo la circolazione”.
Gia’ ora, secondo gli esperti, la velocita’ con cui i casi continuano ad aumentare sta registrando una decelerazione. Ma il fatto che la crescita delle nuove infezioni sia meno veloce rispetto a qualche settimana fa non indica, necessariamente, una inversione del trend, come evidenziano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). In Italia, rileva, la crescita dei casi positivi sta registrando una frenata a livello nazionale, ma a macchia di leopardo a livello provinciale, dove la situazione e’ decisamente eterogenea: in 44 province, infatti, “negli ultimi sette giorni – conclude l’esperto – l’incidenza e’ piu’ che doppia rispetto a quella registrata nei sette giorni precedenti”.