Il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV), già ricevuto in tutto il mondo da oltre 80 milioni di ragazze per la protezione dal cancro al collo dell’utero, è sicuro. La conferma viene dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) che ha concluso una revisione del profilo di sicurezza relativamente alle segnalazioni di due patologie: la sindrome da dolore regionale complesso (CRPS), ovvero una condizione di dolore cronico agli arti, e la sindrome da tachicardia posturale ortostatica (POTS), in cui la frequenza cardiaca aumenta se ci si siede o ci si alza, causando vertigini e svenimento. La revisione dei vaccini HPV è stata avviata il 9 luglio 2015 su richiesta della Danimarca. Tuttavia, secondo Ema, le segnalazioni di CRPS e POTS dopo la vaccinazione HPV “sono coerenti con quello che ci si aspetterebbe in questa fascia di età”. A fornire il parere, il Comitato di valutazione del rischio per la farmacovigilanza dell’Ema (PRAC), che ha completato una revisione scientifica dettagliata esaminando dati provenienti da studi clinici e segnalazioni di sospetti effetti collaterali, così come i dati forniti dagli Stati membri. La conclusione è che le prove non supportano un nesso di causalità tra i vaccini e lo sviluppo delle due sindromi. Le stime disponibili suggeriscono che tra ragazze di età compresa tra 10 a 19 anni, ogni anno, circa 150 su un milione possono sviluppare ognuna delle due patologie, mentre non ci sono prove che la frequenza sia maggiore tra le ragazze vaccinate. “I benefici dei vaccini HPV continuano quindi a superare i rischi”, pertanto “non vi è alcun motivo di cambiare il modo in cui vengono utilizzati o modificare le informazioni sul prodotto”, conclude Ema, specificando che “come con tutti gli altri farmaci, continueranno ad essere attentamente monitorati”.
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