Giocare in realtà virtuale crea un effetto chiamato “compressione del tempo”, grazie al quale la percezione del tempo che passa sembra essere più veloce. A dirlo è uno studio realizzato dall’Università della California a Santa Cruz che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Timing & Time Perception.
I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni con una simulazione passata attraverso un gioco di labirinti. Ai partecipanti è stato chiesto di interrompere il gioco ogni volta che pensavano fossero trascorsi cinque minuti. Ed è qui che hanno scoperto che chi giocava in realtà virtuale aveva l’impressione di una maggiore velocità del tempo rispetto a chi, invece, giocava in modo tradizionale. Lo studio ha rilevato che i partecipanti che hanno giocato alla versione di realtà virtuale del gioco hanno giocato per la prima volta per una media di 72,6 secondi in più rispetto agli altri prima di percepire che erano trascorsi cinque minuti.
La compressione del tempo, secondo gli studiosi, potrebbe essere utile in alcune situazioni particolari, come le attività di sostegno a un trattamento medico che sarebbe troppo doloroso o il trascorrere lunghi periodi in viaggi aerei.