(Reuters Health) – Mantenere uno stile di vita sano può ridurre il rischio di forme mortali di cancro della prostata negli uomini ad alto rischio genetico di sviluppare questa neoplasia. A evidenziarlo è uno studio presentato da Anna Plym, del Brigham and Women’s Hospital di Boston (USA), all’American Association for Cancer Research (AACR) annual meeting 2021, in corso dal 10 al 15 aprile in modalità virtuale.
I fattori genetici ereditari contribuiscono in modo significativo al rischio di cancro della prostata. Attraverso un punteggio di rischio poligenico per il cancro della prostata nel complesso, i ricercatori americani hanno quantificato il rischio genetico di questa forma di tumore in più di 10mila uomini compresi nello studio Health Professionals Follow-up Study.
Plym e colleghi hanno poi applicato un punteggio allo stile di vita, tenendo conto di peso, attività fisica, dipendenza da fumo, elevati consumi di pomodoro e di pesce e ridotta assunzione di carne lavorata, e hanno esaminato l’incidenza di tumore della prostata nel complesso o per la forma letale, considerando, in questo caso, una malattia metastatica o la mortalità specifica per il cancro.
Su 2.111 casi di cancro della prostata individuati nel periodo di follow-up medio di 18 anni e 238 casi di tumore della prostata mortale, durante un follow-up di 22 anni, è emerso che gli uomini con i punteggi di rischio poligenico più alti avevano un rischio aumentato di 5,4 volte di tumori alla prostata nel complesso e un rischio di 3,5 volte superiore di cancro della prostata letale rispetto ai coetanei con punteggi di rischio poligenico più bassi. Tra gli uomini con il più alto rischio genetico, inoltre, uno stile di vita sano era legato a un minor rischio genetico di malattia letale, ma non a un minor rischio genetico di cancro alla prostata in generale.
Negli uomini con il più alto rischio genetico, avere uno stile di vita sano era dunque associato a un’incidenza cumulativa per tutta la vita di cancro della prostata letale del 3%, inferiore a quella degli uomini che hanno lo stile di vita meno sano (6%) e simile alla media della popolazione (3%).
“La riduzione del rischio di una forma aggressiva della malattia in coloro che seguono uno stile di vita sano suggerisce che il rischio genetico potrebbe essere compensato da questo fattore”, ha spiegato Plym, secondo la quale questi risultati lasciano ipotizzare che il punteggio di rischio poligenico “potrebbe essere usato come parte di uno strumento di stratificazione del rischio per il cancro della prostata”.
Fonte: American Association for Cancer Research Virtual Annual Meeting 2021
Megan Brooks
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)