Covid: studio su Nature, variante inglese più letale del 55%

La variante inglese (B.1.1.7) del virus SarsCoV2 non è solo più  contagiosa, ma è  anche più  letale del 55% rispetto al vecchio ceppo virale: se prima, nell’arco di un mese, potevano morire sei sessantenni ogni mille contagiati, ora con la nuova variante ne muoiono nove. Lo indicano i dati raccolti su oltre due milioni di cittadini britannici sottoposti a tampone tra novembre 2020 e febbraio 2021, ovvero nel periodo in cui la nuova variante è esplosa passando dallo 0,1 al 99% dei casi testati.

Lo studio, che sottolinea l’importanza di una rapida campagna vaccinale per contrastare la diffusione del virus, è pubblicato sulla rivista Nature dai ricercatori della London School of Hygiene and Tropical Medicine (LSHTM). “L’Inghilterra ha pagato un tributo enorme alla variante B.1.1.7 negli ultimi mesi, con 42.000 decessi per Covid-19 solo tra gennaio e febbraio 2021”, sottolinea il coordinatore dello studio, Nick Davies. “Nonostante i progressi nel trattamento della Covid-19, abbiamo avuto più  decessi nel 2021 che nei primi otto mesi di pandemia nel 2020. Il nostro lavoro aiuta a capire perchè.

La variante B.1.1.7 è  più trasmissibile e la nostra ricerca dimostra che determina più  casi gravi. Questo dovrebbe essere di monito per gli altri Paesi che devono restare vigili contro la variante, ormai diffusa in oltre 90 Paesi del mondo”. Lo studio si basa su una ricerca precedente dell’LSHTM, pubblicata su Science, in cui si dimostra come la nuova variante inglese sia dal 43 al 90% più  contagiosa rispetto al vecchio ceppo.

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