I vaccini della prima generazione contro il Covid-19 “saranno probabilmente imperfetti, e potrebbero non funzionare per tutti”. Lo afferma in una lettera pubblicata dalla rivista Lancet Kate Bingham, che presiede la Vaccine Task Force del governo britannico. Bingham sostiene che “non sappiamo ancora se avremo mai un vaccino” e che “importante evitare l’ottimismo eccessivo e il compiacimento”. “Dobbiamo essere preparati al fatto che i primi vaccini potrebbero non prevenire l’infezione – afferma – ma piuttosto ridurre i sintomi, e, anche in questo caso, non funzionare per tutti o per un lungo periodo di tempo”.
Secondo Bingham, i primi risultati dei test di fase 3 dovrebbero arrivare alla fine del 2020, mentre altre sperimentazioni su candidati diversi sono programmate per il 2021. Al momento, ricorda poi, stanno sviluppando dei vaccini sia piccole compagnie biotecnologiche che grandi compagnie farmaceutiche. Alcuni hanno gia’ annunciato che, almeno nel periodo pandemico, non cercheranno di fare profitti dalla commercializzazione, mentre altri non hanno dato indicazioni in questo senso.
Saranno comunque necessari piu’ vaccini diversi, sottolinea l’esperta. “Non ci sara’ un singolo vaccino, anche se di successo, o un singolo paese che riescano a rifornire tutto il mondo. Abbiamo bisogno di una cooperazione internazionale che condivida rischi e costi, riduca le barriere all’accesso e aumenti la capacita’ produttiva globale per produrre dosi sufficienti a proteggere chiunque sia a rischio nel mondo”.