Riuscire a identificare l’impronta delle cellule tumorali grazie ad un microscopio dotato di luce laser. A riuscirci sono stati i ricercatori che fanno parte del progetto ‘Vibra’ (Very fast Imaging by Broadband coherent Raman) condotto dal Politecnico di Milano e finanziato dall’European Research Council dell’Unione europea.
“Oggi l’identificazione dei tumori e di altre malattie si basa in gran parte sul giudizio soggettivo di un patologo che ispeziona visivamente il tessuto sotto un microscopio – spiega Dario Polli, Professore di Fisica al Politecnico di Milano e responsabile scientifico del progetto, durato 5 anni – Il nostro microscopio ottico, basato sulla spettroscopia Raman coerente, è in grado di visualizzare rapidamente il contenuto chimico di un campione biologico, per identificare le cellule malate nella biopsia umana: uno strumento preciso, affidabile e non invasivo che può guidare il lavoro del chirurgo in tempo reale”.
Polli chiarisce che, sfruttando sofisticate tecniche laser che generano impulsi di luce ultra brevi (della durata di milionesimi di milionesimi di secondo), “è stato possibile registrare l’ impronta digitale delle molecole che costituiscono la materia. Ogni molecola, infatti, è riconoscibile dal ‘suono’ che emette quando vibra”. Il tutto in maniera non invasiva, senza aggiungere alcun agente di contrasto né distruggere o perturbare il campione. In questo modo, si è potuto quindi mappare la concentrazione dei vari costituenti della materia e creare dettagliate mappe tridimensionali di cellule e tessuti.
“I risultati ottenuti – conclude Polli – avranno un grande impatto in biologia e medicina: permetteranno di visualizzare le proprietà dei campioni organici con grande specificità bio-chimica, sia per lo studio dei meccanismi cellulari alla base di varie patologie, sia per l’identificazione automatica dei tumori nelle biopsie, con un grado di accuratezza e riproducibilità migliore di quanto non si possa fare oggi”.