(Reuters Health) – Nuove evidenze a favore dell’efficacia del vaccino contro il papillomavirus umano arrivano da un ampio studio pubblicato dal New England Journal of Medicine e curato da Paer Sparen e colleghi, del Karolinska Institutet di Stoccolma.
I risultati provengono da due registri di popolazione svedesi, dove la vaccinazione per le ragazze di 13 anni è iniziata nel 2006. I ricercatori hanno esaminato i dati fino al 2017.
Su quasi 1,7 milioni di ragazze, quelle che si sono vaccinate tra il 2006 e il 2017 presentano un tasso di prevalenza di cancro della cervice pari alla metà di quello che si registra fra le donne non vaccinate. Tra le donne non vaccinate, 1.145.122, sono stati registrati 538 casi di cancro della cervice invasivo, mentre nelle 527.871 vaccinate solo 19 casi.
Dopo l’aggiustamento per covariate come anno, residenza e caratteristiche dei genitori, il team di ricerca ha calcolato che la vaccinazione è stata in grado di prevenire il 63% dei tumori.
Il beneficio si è rivelato statisticamente significativo, in particolare quando è stata considerata l’età di vaccinazione.
Se effettuata prima dei 17 anni, la vaccinazione è stata in grado di prevenire l’88% dei casi di cancro della cervice. Le donne che si sono vaccinate più tardi, fino ai 30 anni, hanno conosciuto un tasso di protezione del 53%.
Circa 124 Paesi, in tutto il mondo, hanno programmi nazionali di vaccinazione contro l’HPV.
Fonte: The New England Journal of Medicine
Gene Emery
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)