Quando si dice la tecnologia al servizio della salute. Dalle lenti a contatto ‘intelligenti’ di Google, alla Stampa 3D biologica che permette di costruire organi per i trapianti, ai tatuaggi medici in grado di misurare temperatura e frequenza cardiaca. Il futuro della medicina sta cambiando e sta andando sempre più in direzione hi-tech. Grazie ai progressi nella biotecnologia e nella scienza dei materiali, oggi siamo in grado di affrontare molte patologie in modo rivoluzionario.
La lotta al diabete, per esempio, si fa con nuovi alleati, quali microdispositivi indossabili e, in futuro, digeribili, attraverso cui monitorare i valori del sangue e la lente a contatto di Google che misura il livello di glucosio nelle lacrime e trasmette i dati ad uno smartphone, da cui possono essere visualizzati da un medico. La lente cambia colore se i livelli di glucosio scendono o salgono troppo grazie a un sensore che si trova tra due strati di vetro.
Sembra un francobollo ma è biologico il tatuaggio medico che misura temperatura, frequenza cardiaca e ossigenazione. Una nuova versione può essere addirittura posizionata sul tessuto cerebrale per controllare crisi epilettiche o avvolta intorno al cuore per rilevare aritmie. La previsione per il 2025 è che ogni bambino nel mondo in via di sviluppo avrà un tatuaggio medico alla nascita al posto del braccialetto dell’ospedale, permettendo agli infermieri di monitorare il neonato costantemente.
Per non parlare poi dei trapianti in cui sta entrando sempre più consistentemente la stampa 3D. Il primo orecchio bionico è stato stampato a Princeton e a Cambridge le cellule della retina. Ma le prospettive sono rivoluzionarie per i trapianti di cuore e fegato che, a breve, potrebbero essere stampati a progetto. Ad Harvard, infatti, hanno risolto il dilemma di come costruire tessuti con apporto di sangue (essenziali per creare organi funzionali), facendo un passo avanti verso la stampa di un rene.
Altra innovazione deriva dall’optogenetica, scienza che combina tecniche ottiche e genetiche, per sondare circuiti neuronali all’interno del cervello. Nei prossimi anni, vedremo lo sviluppo di procedure sempre più raffinate di stimolazione del sistema nervoso centrale per migliorare la cura della depressione. Fino ad ora sono state utilizzate, infatti, forme di stimolazione diretta al cervello (con elettrodi) ma si studia l’utilizzo di proteine genetiche codificate per stimolare aree specifiche in modo non invasivo, come le nanoparticelle d’oro sviluppate dall’Università di Chicago che permettono la modifica di cellule utilizzando luci infrarosse a bassissima intensità.
Infine, è già realtà negli Stati Uniti e in Svizzera, un dispositivo a bosso costo che monitora in tempo reale le funzioni del corpo attraverso sensori multipli che rende inutile fare un test di stress artificiale per vedere come si comporta il cuore sotto sforzo. Questo infatti permette a chiunque di controllare h24 temperatura, pressione, frequenza di respiro e di battito. Valutando le proprie reazioni fisiologiche in circostanze come stress da lavoro, eccesso di cibo o mancanza di sonno, si potrà avere uno specchio delle situazioni e dei comportamenti che fanno male alla nostra salute.