(Reuters Health) – Adulti sani di mezza età con iperfiltrazione glomerulare (Ghf) presentano un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, secondo quanto emerge dallo studio di un gruppo di ricercatori canadesi guidati da Remi Goupil dell’Università di Montreal.
L’iperfiltrazione glomerulare è riconosciuta come un marker di disfunzione vascolare in condizioni ad alto rischio come diabete, sindrome metabolica e ipertensione ed è legata all’aumento degli eventi cardiovascolari in queste condizioni. Non è noto se sia anche associata a disfunzione vascolare anormale in soggetti apparentemente sani.
Lo studio
Goupil e colleghi hanno utilizzato i dati di follow-up longitudinale dei partecipanti allo studio CARTaGENE per caratterizzare il rischio cardiovascolare in soggetti sani con iperfiltrazione glomerulare, definita come iperfiltrazione glomerulare superiore al 95° percentile, rispetto a iperfiltrazione glomerulare normale (tra il 25° e il 75° percentile dopo la stratificazione per età e sesso).
Gli eventi cardiovascolari, target primario della ricerca, comprendevano mortalità cardiovascolare, infarto del miocardio, angina instabile, insufficienza cardiaca che richiedeva ricovero ospedaliero, ictus e attacco ischemico transitorio.
I risultati
Durante un follow-up mediano di 70 mesi, l’incidenza di eventi cardiovascolari è stata significativamente più alta nel gruppo con iperfiltrazione glomerulare (13,2 eventi per 100 persone-anno) rispetto al gruppo di controllo con iperfiltrazione glomerulare normale (7,7 eventi per 100 persone-anno).
Nelle analisi di regressione di Cox, l’ iperfiltrazione glomerulare è stata associata a un rischio maggiore dell’88% di eventi cardiovascolari.
Questa condizione è rimasta associata in modo significativo a eventi cardiovascolari anche dopo la stratificazione per età, sesso, razza, stato di fumo attivo e obesità.
L’associazione tra percentili di iperfiltrazione glomerulare stimati e rischio di eventi cardiovascolari è stata non lineare, con un rischio progressivamente più elevato associato a iperfiltrazione glomerulare stimato superiore al 75° percentile.
Pur avendo un profilo emodinamico e metabolico più favorevole e un minor carico di comorbilità al basale, gli individui sani con iperfiltrazione glomerulare hanno mostrato un rischio di eventi cardiovascolari simile a quello dei partecipanti a CARTaGENE con malattia renale cronica in stadio 3a.
Fonte:JAMA Network Open
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)