Per combattere e sconfiggere un nemico prima di tutto bisogna comprenderlo. Senza conoscere il terreno di battaglia, difficilmente infatti la strategia messa in campo può portare alla vittoria. Per fare questo, una possibile strada è quella di confrontare l’ignoto con qualcosa che già si conosce. E’ questo il caso del nuovo coronavirus SarS-Cov-2, responsabile dell’attuale epidemia di Covid-19, e dell’influenza comune, che ciclicamente ogni anno torna a fare visita alla popolazione italiana. Conoscere, confrontare e analizzarne le differenze. E’ questo il suggerimento di Matteo Bassetti, direttore Dipartimento Malattie Infettive del San Martino di Genova e presidente della Società Italiana di Terapia Infettiva (Sita).
“Il SarS-Cov-2 provoca più polmoniti gravi ed è più contagioso. Non bisogna però lasciarci andare a isterismi, perché dovremo imparare a conviverci anche nei prossimi anni. Come è stato per la pandemia di suina provocata dall’H1n1, che ancora gira ma, grazie al vaccino, molto meno rispetto al 2009”, spiega Matteo Bassetti.
Vediamo quali sono le differenze e le analogie tra le due malattie
Sintomi: i primi sintomi, febbre e tosse, sono simili, ma tra i pazienti con coronavirus il 10% presenta polmoniti gravi e il 5% necessita di terapia intensiva. Nell’influenza tale percentuale è inferiore ma può dare più spesso altre complicanze non polmonari, come miocardite o encefalite.
Contagio: ogni persona con il coronavirus Sars-Cov-2 infetta in media 2,2 altre persone, la cifra per l’influenza stagionale è di 1,3. In entrambi i casi si può essere contagiosi prima che i sintomi si sviluppino. Il virus influenzale circola pochissimo nei mesi caldi ma non è detto sia così per il coronavirus.
Letalità: in media, l’influenza uccide lo 0,1% delle persone infettate. Per il coronavirus, fuori dalla Cina, le stime parlano dell’1%, non tenendo conto di decessi di persone che avevano ‘anche’ il coronavirus ma sono morte per altri motivi.
Anziani: sia il coronavirus che l’influenza sono più pericolosi per le persone di età superiore ai 65 anni o che hanno malattie croniche o un sistema immunitario debole.
Bambini e donne in gravidanza: l’influenza stagionale sembra essere più frequente e più pericolosa per bambini e donne in gravidanza, che possono ammalarsi gravemente. I bimbi infetti dal nuovo coronavirus tendono ad avere sintomi lievi e non ci sono evidenze che il virus rappresenti per una minaccia per il feto.
Immunità: Dopo le infezioni virali, le persone sviluppano anticorpi che li proteggono dal contrarre di nuovo il virus. E’ ragionevole supporre lo stesso per il nuovo coronavirus.
Trattamenti: contro l’influenza esistono, prima di tutto i vaccini, e ci sono medicinali che riducono la durata dei sintomi; non esiste ancora invece un farmaco specifico per il coronavirus, ma sono in uso antivirali approvati per altre malattie (hiv, epatite, ebola, sars). Per un vaccino contro il coronavirus, nonostante il lavoro di ricercatori e case farmaceutiche, ci vorrà ancora del tempo.