(Reuters Health) – Le persone che hanno difficoltà ad addormentarsi o a dormire potrebbero avere maggiori probabilità di un attacco cardiaco o un ictus rispetto a quelle che non hanno problemi di sonno. Il dato emerge da un vasto studio cinese che ha seguito 487.200 persone per circa dieci anni a partire da quando avevano in media 51 anni. Nessuno presentava attacco cardiaco o ictus nell’anamnesi all’inizio dello studio.
Dopo quasi un decennio di follow-up, sono stati registrati 130.032 casi di ictus, attacco cardiaco e altre patologie simili.
Nel complesso, le persone che manifestavano tre sintomi di insonnia – difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentati, risveglio precoce al mattino e problemi di concentrazione durante il giorno – avevano il 18% in più di probabilità di eventi come un attacco cardiaco o un ictus rispetto alle controparti senza problemi di sonno.
“Questi risultati suggeriscono che se riusciamo a rivolgerci ai soggetti che hanno problemi di sonno con terapie comportamentali, potremmo ridurre il numero di casi di ictus, attacco cardiaco e altre malattie più avanti nella vita”, dice Liming Li, autore principale dello studio e ricercatore presso la Peking University di Pechino.
Rispetto ai partecipanti senza specifici sintomi di insonnia, quelli che presentavano problemi di sonno erano più anziani, in maggioranza donne, non sposati e provenienti da aree rurali. Inoltre, gli insonni erano anche meno istruiti, avevano un reddito più basso e presentavano maggiori probabilità di avere diabete o disturbi dell’umore come ansia o depressione.
Fonte: Neurology 2019
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)