Positivi, sorridenti, propositivi: avere questo atteggiamento nella vita porta inevitabilmente ad allungarla. Un maxi-studio condotto su un totale di quasi 230 mila individui evidenzia che l’ottimismo si associa a un rischio di eventi cardiovascolari come infarto e ictus e un rischio di morte prematura ridotti. Pubblicato su JAMA Network Open, lo studio si deve ad Alan Rozanski, cardiologo del Mount Sinai St. Luke’s Hospital, a New York.
La ricerca si è basata sulla revisione di dati relativi a un totale di 15 studi già pubblicati sull’argomento e individuato una relazione tra l’indole ottimista o pessimista e il rischio cardiovascolare e di morte prematura. Più precisamente, spiega Rozanski, “l’ottimismo è risultato essere associato a un rischio di morte premature ridotto dell’11% e a un rischio di infarto e ictus del 35% ridotto”.
“Si tratta di un’associazione sostanziale – continua il cardiologo – comparabile a quella osservata tra rischio di morte e sintomi depressivi, o pressione alta, o esposizione costante al fumo passivo”.