Asteroidi portatori di vita, o meglio delle condizioni per la vita. Ben dieci articoli pubblicati sulla rivista Science e sulle riviste del gruppo Nature, sostengono infatti che l’acqua materiali ricchi di carbonio, indispensabili mattoni della vita, siano arrivati sulla Terra grazie agli asteroidi. Importante il contributo dell’Italia alle ricerche con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
La conferma di quanto gli asteroidi siano stati importanti per la Terra è arrivata da due missioni: Osiris Rex (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, and Security – Regolith Explorer) della Nasa, che dal 31 dicembre scorso sta orbitando intorno all’asteroide Bennu per studiarne le caratteristiche e raccogliere un campione da portare a Terra nel 2023; e Hayabusa-2, dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa, diretta all’asteroide Ryugu.
Scoperte come queste indicano che gli asteroidi “contengono il ‘Dna’ del nostro passato perché ci permettono di conoscere i passi primordiali che hanno dato origine alla vita e alla formazione dei pianeti”, ha detto John Brucato, dell’Osservatorio di Arcetri dell’Inaf e che è fra gli autori di una delle ricerche pubblicate sull’asteroide Bennu. Sono dati preziosi, ha aggiunto, capaci di raccontare “la nostra storia e quella del sistema Solare perché tutto ciò che è avvenuto prima che i pianeti di formassero è stato ormai cancellato dalla Terra con i suoi stravolgimenti geologici. Gli asteroidi, invece, preservano il materiale originario”.
I dati relativi a Bennu confermano che gli asteroidi sono i primi responsabili dell’apporto di acqua sulla Terra e che l’asteroide potrebbe essere molto più antico del previsto, con un’età compresa fra 100 milioni e un miliardo di anni. “Le immagini e altri dati raccolti nei primi tre mesi trascorsi studiando Bennu hanno rilevato alcune sorprese”, si legge nel profilo Twitter della sonda Osiris Rex. Il riferimento è alla superficie costellata da grandi massi. Una cosa, questa, che suggerisce come nel corso della sua storia l’asteroide abbia inglobato frammenti di altri asteroidi di altre epoche, diventando così una sorta di testimone unico della storia del Sistema Solare.
L’asteroide Ryugu potrebbe essere invece la ‘chiave’ per svelare il mistero dell’origine dell’acqua sulla Terra. Il suo primo identikit indica che è una trottola porosa e arida, formata 100 milioni di anni fa per aggregazione dei detriti generati dall’impatto di un asteroide ‘madre’ in cui era presente una modesta quantità di acqua: questo dato inatteso potrebbe modificare le teorie attuali sulla composizione degli asteroidi che avrebbero portato l’acqua sulla Terra.