Proprio come uno dei cattivi di Batman, la proteina p53 ha due facce: una preserva le cellule, l’altra agevola la formazione di tumori. Uno studio pubblicato su Nature Cell Biology e guidato dall’Università del Wisconsin-Madison ha però scoperto come mantenerla “buona” ed evitare che la proteina faccia danni.
“La proteina p53 ha due facce, come Giano bifronte”, commenta Richard Anderson, uno degli autori dello studio, riferendosi al dio romano delle porte, guardiano di passato e futuro. “Normalmente la proteina sta a guardia del Dna, avviandone la riparazione in caso di danni e prevenendo la formazione di tumori. Tuttavia – aggiunge Anderson – quando è mutata la proteina impazzisce, diventa più abbondante della sua controparte ‘buona’ e accumulandosi provoca il cancro”.
I ricercatori guidati da Suyong Choi e Mo Chen hanno scoperto il meccanismo alla base di questo processo: i colpevoli sono un enzima, noto come PIPK1-alfa, e il suo messaggero PIP2, che in caso di danni di qualunque tipo si legano alla proteina p53 e spianano la strada ai tumori. Infatti, se il meccanismo dell’enzima viene bloccato la versione “cattiva” di p53 non può accumularsi e fare danni. “Se riusciamo ad eliminare la proteina p53 mutata potremmo riuscire ad eliminare i tumori causati da essa”, conclude Anderson. Gli autori dello studio sono ora alla ricerca di inibitori dell’enzima da usare per nuove terapie anti-cancro.