(Reuters Health) – La sottotipizzazione molecolare sesso-specifica dei pazienti con glioblastoma potrebbe contribuire ad aumentare la sopravvivenza, grazie alla possibilità di individuare trattamenti mirati per genere. È la conclusione cui è giunto uno studio USA pubblicato da Science Translational Medicine.
“I nostri risultati indicano che anche le terapie convenzionali hanno efficacia diversa in pazienti con glioblastoma di sesso maschile e femminile; nei vetrini le cellule appaiono differenti”, dice Joshua Rubin della Washington University School of Medicine di St. Louise, autore principale dello studio. “Sia le terapie convenzionali che i nuovi trattamenti dovrebbero essere valutati in maniera prospettica per stabilire se esistono differenze in base al sesso nella risposta al trattamento”.
Lo studio
Rubin e colleghi hanno studiato le risonanze magnetiche e i dati di sopravvivenza per stimare la velocità di crescita tumorale in 40 pazienti con glioblastoma di sesso maschile e in 23 pazienti di sesso femminile. Entrambi i gruppi hanno ricevuto trattamenti standard.
Benché le velocità iniziali di crescita del tumore fossero analoghe nei due gruppi, solo le donne hanno mostrato una riduzione costante e significativa nella crescita dopo aver ricevuto il protocollo standard di cure: chirurgia, radioterapia e temozolomide.
Successivamente, è stato applicato un algoritmo ai dati relativi al trascrittoma del glioblastoma in entambi i gruppi per comprendere la base biologica delle differenze di genere e individuare i sottotipi molecolari che potessero corrispondere alle differenze in termini di sopravvivenza.
Le evidenze
I ricercatori hanno scoperto che i glioblastomi si raggruppano in cinque diversi cluster di sottotipi in uomini e donne, con una diversa attività genica e differenze nella sopravvivenza.
Ad esempio, le donne con tumori raggruppati in un cluster presentavano un tempo mediano di progressione della malattia di poco superiore a quattro anni, rispetto ai sei mesi-un anno degli altri quattro cluster.
Inoltre, la sopravvivenza nei soggetti di sesso maschile è risultata correlata all’espressione dei regolatori del ciclo cellulare. Invece, nei soggetti di sesso femminile si associa all’espressione dei componenti del pathway dell’integrina.
La possibile utilità clinica del ciclo cellulare e del pathway dell’integrina è stata stabilita tramite correlazioni tra l’espressione genica e la sensibilità della chemioterapia in vitro in un panel di linee cellulari di glioblastoma derivate da uomini e donne.
Le conclusioni
“Nell’insieme, questi risultati indicano che una maggiore precisione nella sottotipizzazione molecolare del glioblastoma può essere raggiunta tramite analisi sesso-specifiche e che, personalizzando il trattamento in base alle differenze di genere nei meccanismi molecolari, si potrebbero ottenere esiti migliori per tutti i pazienti”, concludono gli autori.
Fonte: Sci Translational Medicine 2019
Marilynn Larkin
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)