(Reuters Health) – Negli adolescenti che hanno subito un trauma cranico, riposare bene nelle notti successive all’evento può consentire una ripresa più rapida. L’evidenza emerge da uno studio osservazionale condotto dal team coordinato da Jane Chung, del Texas Scottish Rite Hospital for Children di Dallas, Texas.
Lo studio
Il team ha preso in considerazione 365 bambini con trauma cranica, di età media pari a 14 anni. In base ai punteggi del Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI), i soggetti sono stati divisi in due gruppi: 261 con un “buon sonno” e 95 con un sonno disturbato. I primi avevano un punteggio composito medio di 2,6 su 21; i punteggi inferiori a 5 erano considerati indice di un sonno di alta qualità. I secondi hanno ottenuto un punteggio medio di 8,7.
La gravità dei sintomi della commozione è stata valutata tramite lo Sports Concussion Assessment Tool 3 (SCAT3). Al basale, i bambinii con un sonno di qualità presentavano un punteggio basso relativo ai sintomi, 20,4 su 132, mentre quelli che dormivano male hanno totalizzato una media di 39,2.
Alle visite di follow-up tre mesi dopo, entrambi i gruppi erano migliorati, ma i soggetti con un buon sonno hanno continuato a far registrare punteggi migliori in quanto a sintomi e sonno. Essi hanno ottenuto una media di 3 sul PSQI e 4,2 sulla scala per la valutazione dei sintomi SCAT3. I bambini con sonno di scarsa qualità hanno totalizzato un punteggio di 5,7 nel PSQI e 12,2 in termini di sintomi totali.
Infine, il team di ricerca ha riscontrato che chi dormiva bene aveva più probabilità di riprendersi entro due settimane, mentre chi aveva un sonno di cattiva qualità era più esposto ad accusare sintomi per 30 o più giorni.
Fonte: 2018 AAP National Conference & Exhibition
Rob Goodier
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)