(Reuters Health) – Nei diabetici, il rischio di sviluppare retinopatia è inversamente legato al tempo in cui i livelli di glucosio rimangono nel range ottimale. A suggerirlo è una ricerca cinese, pubblicato su Diabetes Care. Lo studio è stato guidato da Weiping Jia, del Sixth People’s Hospital di Shanghai.
Lo studio
Nella ricerca sono entrati 3.262 pazienti, con un’intervallo medio dalla diagnosi di diabete di tipo 2 di otto anni. Il livello medio basale di emoglobina glicata (HbA1c) era dell’8,9%. I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di indossare il monitoraggio continuo del glucosio per tre giorni, per misurare direttamente la glicemia in tempo reale. Inoltre, Jia e colleghi hanno calcolato per quanto tempo, nell’arco delle 24 ore, i pazienti avessero i livelli di glucosio nel range opportuno, compreso tra 3,9 e 10 mmol/L (70-180 mg/dL).
I risultati
Complessivamente, 780 persone, pari al 24%, hanno sviluppato retinopatia diabetica. I pazienti con meno tempo passato nel range hanno mostrato una probabilità maggiore di andare incontro a retinopatia. Inoltre, un minor tempo trascorso nel range ottimale è stato associato a un aumento della gravità del danno oculare tra i pazienti con retinopatia. Infine, il legame tra tempo trascorso nel range e patologia oculare si è rivelati indipendente dalle misurazioni di emoglobina glicata; un dato che suggerisce come chi è soggetto a fluttuazioni quotidiane brusche sia comunque a rischio di danni alla retina.
Fonte: Diabetes Care
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)